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Africa, uccisi due sacerdoti in Camerun e Nigeria

Redazione Pixabay
Pubblicato il 22-03-2019

Un cappuccino assassinato nella notte tra il 19 e il 20 marzo mentre faceva ritorno alla sua missione in Ciad

Un parroco e un frate sono stati uccisi nei giorni scorsi in Africa. Si tratta di padre Toussaint Zoumaldé, cappuccino centroafricano attivo in Ciad, assassinato in Camerun, e di don Clement Rapuluchukwu Ugwu, rapito e ucciso in Nigeria, nello Stato di Engu.

Come riportato dalla Custodia Generale dei Cappuccini per il Ciad e la Repubblica Centrafricana - citata dall’agenzia Fides -, padre Zoumaldé si era recato nella diocesi di Bouar, nella parte occidentale del Centrafrica, della quale era originario e dove aveva lavorato a lungo come giornalista, per animare un corso di formazione per i sacerdoti locali. Stava facendo ritorno nella sua fraternità di Mbaibokoum, in Ciad, quando ha deciso di fermarsi per riposare a Ngaoundéré, in Camerun.

La morte del cappuccino è giunta nei giorni scorsi del ritrovamento del corpo senza vita di don Clement Rapuluchukwu Ugwu, parroco della chiesa di San Marco, a Obinofia Ndiuno, nella Ezeagu Local Government Area, nello Stato di Enugu, nel sud della Nigeria. Il cadavere in stato di decomposizione del sacerdote è stato ritrovato ieri, 20 marzo, nella foresta, non lontano dal luogo del rapimento avvenuto la sera del 13 marzo.

Il sacerdote era stato prelevato con la forza dalla casa parrocchiale da alcuni banditi che lo avrebbero ferito con un colpo di pistola. Monsignor Callistus Onaga, vescovo di Enugu, aveva invitato la polizia a catturare gli assassini del sacerdote ed ha denunciato la serie di violenti omicidii in tutto il Paese. Ieri, riferisce ancora Fides, ha espresso rammarico per il fallimento delle forze di polizia nel salvare padre Ugwu nonostante le loro assicurazioni sul fatto che erano sulle tracce dei rapitori, mentre questi però continuavano tranquillamente a prelevare denaro dal conto del sacerdote attraverso la carta del bancomat. «Abbiamo subito denunciato il rapimento di don Ugwu alle forze dell’ordine e da allora sono andato alla stazione di polizia tre volte, eppure continuavano a dirmi “siamo vicini ai rapitori”», ha denunciato. «Dubito che stessero facendo qualcosa perché il corpo di don Ugwu è stato trovato a 20 chilometri da casa sua». (Vatican Insider)

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