cronaca

Venezia, deciso lo stop alle grandi navi

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Per risolvere il problema delle grandi navi da crociera che sfilano pericolosamente davanti a Piazza San Marco, il Comitatone gioca in prima battuta la carta dell’escavo del canale Contorta-Sant’Angelo. È quanto stabilito al termine della riunione interministeriale chiamata a decidere la soluzione migliore per evitare che nella città lagunare possa verificarsi un nuovo caso-Concordia. 

Caldeggiata dall’autorità portuale e osteggiata viceversa dall’ex sindaco Giorgio Orsoni e dagli ambientalisti, la soluzione di far seguire agli `alberghi del mare´ il tracciato acqueo del canale Contorta, che permette di arrivare alla Stazione Marittima tagliando fuori il centro storico, ottiene il primo via libera. Avvio immediato, dunque, della procedura di impatto ambientale, che avrà un tempo certo di 90 giorni. «Il progetto - assicura il ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi - ha le caratteristiche per essere completato entro il primo gennaio 2015». Per vedere invece la fine della realizzazione dell’opera ci vorrà almeno un anno e mezzo. «C’è stata unanimità sul fatto che le grandi navi - sintetizza il governatore veneto Luca Zaia - debbano uscire dal bacino di San Marco e dal canale della Giudecca. Rispetto a questo i tempi sono quelli della burocrazia». 

Se il canale Contorta rappresenta il futuro della crocieristica a Venezia, il presente, dice Lupi, non può che vedere le grandi navi comunque off limits dal bacino, come già avviene ora, sia pure parzialmente, grazie all’accordo volontario tra le compagnie di navigazione per il rispetto del contingentamento del traffico davanti a San Marco. «Ci sarà un decreto interministeriale - annuncia il ministro - che regolamenterà l’accesso nel canale tradizionale nella Giudecca alle grandi navi e al turismo da crociera impedendo sin da subito, il primo gennaio 2015, il passaggio delle grandi navi davanti a San Marco». 

Voci di corridoio raccontano che proprio questo nodo ha visto fronteggiarsi al tavolo di Palazzo Chigi, con toni a tratti vicini alla rottura, il ministro dei beni culturali Dario Franceschini e il presidente dell’Autorità portuale Paolo Costa.  

Di fronte all’idea dell’ex ministro dei lavori pubblici di delegare a una sorta di gentlemen’s agreement fra le compagnie le limitazioni ai passaggi a San Marco sino a tutto il 2015, Franceschini ha preteso che la questione si traducesse invece in un decreto ministeriale in grado di dettare regole precise. Minacciando in caso contrario, come già scritto in una lettera indirizzata anche al premier Renzi, di porre il vincolo del suo ministero sul bacino di Piazza San Marco. 

Alle critiche degli ambientalisti piovute da tempo sul progetto del Contorta, in relazione soprattutto alla sua larghezza, ritenuta non compatibile con la stazza delle navi da crociera, il ministro Gian Luca Galletti replica ponendo `paletti´ precisi. «Sottoporremo il programma Contorta a una serissima via - assicura - che dal punto di vista scientifico dovrà dirci quali effetti positivi o negativi possano esserci sull’ecosistema». In ogni caso il Comitatone ha scelto di lasciare la strada aperta anche a ipotesi diverse. «Non escludiamo di poter sottoporre a eguale e rigorosa valutazione - afferma il titolare del ministero dell’ambiente - anche altri progetti che dovessero arrivare».  (lastampa.it)

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