cronaca

Ragazzina violentata a Roma, fermato un militare 31enne

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

E' stato fermato il presunto stupratore che la notte tra il 29 e il 30 giugno ha violentato un ragazzina di 15 anni a Roma. Si tratta di un 31enne, originario della provincia di Cosenza, che lavora al Ministero della Difesa presso l’Arsenale della Marina. La svolta nella notte quando alcune persone sono state portate a San Vitale per essere ascoltate. Tra queste l'uomo fortemente sospettato dell'abuso, poi trattenuto dagli agenti.




Ad inchiodarlo anche una bicicletta con cui l'uomo si era avvicinato alle ragazze. Legata ad un palo è rimasta lì per ore, piantonata a distanza dagli agenti che speravano in un passo falso. E così è stato: il fratello dello stupratore è andato a recuperarla ed è stato bloccato. Interrogato per ore, e poi denunciato in stato di libertà per favoreggiamento personale, ha permesso agli agenti di rintracciare il 31enne riconosciuto dalla vittima come l'autore della violenza. Nel corso della perquisizione nell'abitazione del fermato sono stati trovati e sequestrati un paio di pantaloncini, appena lavati, che l'uomo, come ha raccontato la 15enne, indossava la sera dello stupro. Ora toccherà all'autorità giudiziaria convalidare l'arresto.




La caccia al finto poliziotto, che con una scusa aveva adescato e trascinato in un prato abbandonato accanto a piazzale Clodio la 15enne, era scattata immediatamente in tutta la città dopo la denuncia della giovanissima. Ieri era stato fornito un identikit dello stupratore: un uomo alto, snello, capelli corti e chiari, tra i 30 e i 40 anni. Gli investigatori della squadra mobile si erano messi al lavoro sui filmati delle telecamere del quartiere che lo avevano ripreso in fuga dopo la violenza. Incrociati anche i tabulati telefonici, precedenti denunce nella zona e le tracce biologiche lasciate sul corpo della ragazzina.


Lei, barese, è sotto shock, come la sua famiglia arrivata dalla Puglia appena saputo, le amiche che hanno capito troppo tardi cosa stesse accadendo, la madre della ragazza che la ospitava e che le aveva permesso di scendere in strada a vedere i fuochi d'artificio di Castel sant'Angelo sparati nel giorno dei santi Pietro e Paolo. "Dopo la violenza - ha raccontato la giovane - quell'uomo mi ha minacciato: o taci o ti uccido", prima di scappare nel buio. Oggi la svolta delle indagini. (Repubblica)

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