cronaca

PADRE FORTUNATO, SIRIA: IL GRIDO DEGLI INNOCENTI, IL SILENZIO DEI GOVERNANTI

Enzo Fortunato Ansa - IDLIB MEDIA CENTER HANDOUT
Pubblicato il 05-04-2017

Fino a quando queste stragi? perché queste violenze? questo sangue innocente?

Secondo l'International Business Times: "L'Arabia Saudita ha speso solo nel 2012 34 miliardi di dollari, Emirati Arabi 13 miliardi e Oman, solo nel 2014, 1,4 miliardi per acquisto di 18 caccia F16". Tutti clienti delle industrie degli armamenti degli USA, dell'Inghilterra, della Francia, della Germania e dell'Italia.

Tutto questo potrebbe dare un senso, almeno in parte, al silenzio dei governanti sulla questione mediorientale. Ma oggi di fronte  a quanto accaduto a Idlib, immagini talmente forti che non osiamo nemmeno riproporre ai nostri lettori, non possiamo rimanere in silenzio davanti al grido dei bambini. Viene da domandarsi: ma a chi conviene tutto questo? L'unico ad alzare la voce è stato Papa Francesco: "ferma deplorazione per l'inaccettabile strage avvenuta nella provincia di Idlib, dove sono state uccise decine di persone inermi, tra cui tanti bambini".

Tante le conferenze e tanti summit, ma la guerra imperversa e la vendita di armi continua senza sosta. Parafrasando il verso del Salmo 13 "fino a quando.." chiediamo ai governanti: fino a quando questo dolore? Fino a quando questa sofferenza? Fino a quando queste stragi?  perché queste violenze ed  uomini che arrivano a tanto? 

Mons. Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede, nel corso della conferenza “Sostenere il futuro della Siria e della regione”, ha invitato tutte le parti coinvolte nel conflitto in Sira a non lesinare sforzi per porre fine alla spirale in apparenza infinita della violenza, per ripristinare quel senso di solidarietà che è la base della coesione sociale e della coesistenza pacifica. Come ha affermato Papa Francesco: “La pace [...] si conquista con la solidarietà. Da essa germoglia la volontà di dialogo e la collaborazione, che trova nella diplomazia uno strumento fondamentale”.

Nel 1219 un altro Francesco si recò a Damietta, contro il parere di tutti, per dialogare con il sultano d'Egitto Malik al-Kamil e per porre fine alle crociate. Come il santo di Assisi non si fermò davanti a niente così auspichiamo che governanti e operatori di giustizia non si fermino per far prevalere le logiche della pace.

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