cronaca

Maltempo, domani fine della tregua

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

La tregua durerà poco, ma limiterà i danni rispetto a cosa ci aspetta: un altro week end di allerta meteo, con precipitazioni intense a partire da venerdì notte sul Ponente ligure, Alto Piemonte, Lombardia e settore centro occidentale dell’Emilia Romagna. Sabato sera qualche miglioramento, ma ancora temporali in Liguria, Basso Piemonte e Toscana, mentre in Veneto e Triveneto non si allenta la morsa del maltempo. 

«Sarà un week end ancora all’insegna del rischio frane - spiega il metereologo Luca Mercalli - perché dopo un mese di piogge, i terreni sono intrisi d’acqua. Questo renderà i tempi di esondazioni di fiumi e torrenti molto più rapidi, ma per fortuna la tregua di queste ore sta facendo sgrondare fiumi e laghi e l’onda di piena del Po non andrà a sommarsi a quella delle prossime ore». Purtroppo la tregua non riuscirà a sgrondare completamente il lago Maggiore, che resta osservato speciale. 

Per il Dipartimento della Protezione civile allarme rosso per rischio idraulico sulle pianure di Reggio Emilia, del Modenese e sui settori meridionali del Veneto. Rossa anche la criticità nel nord-ovest della Lombardia. Rischio arancione invece per pianure di Bologna, Ferrara, gran parte della Lombardia, Liguria, pianure di Parma e Piacenza, versante tirrenico della Calabria. 

Allarme anche per le ferrovie. Trenord parla di «circolazione fortemente compromessa da oggi e per tutta la prossima settimana» per le linee regionali fra Milano e Bergamo e la Milano-Brescia-Verona. 

Carrara, ancora allarme 

«Se la situazione dovesse peggiorare non si esclude una nuova evacuazione di Marina di Carrara». Il capo della Protezione civile Franco Gabrielli non usa giri di parole: «Il territorio è fragilissimo. Per le prossime 48 ore la situazione è molto seria». 

Po, arriva l’onda di piena 

L’onda di piena del Po è attesa per sabato. Per questo in Veneto il Centro funzionale decentrato ha invitato le amministrazioni locali a interdire le zone golenali aperte (comprese le piste ciclabili). L’onda però potrebbe interessare anche gli argini delle golene chiuse. Zone abitate che non dovrebbero esserlo visto che si tratta di aree di sfogo del fiume. «Questo è il Paese in cui viviamo» è stato il commento del prefetto Gabrielli. 

Un morto a Crema 

Nel frattempo si registra l’ennesima vittima del maltempo. A Crema un giardiniere di 36 anni è rimasto incastrato nella pala di un mulino mentre tentava di aprire una chiusa per far defluire l’acqua. Nell’entroterra di Genova, invece, una frana ha fatto emergere un arsenale di 60 bombe a mano risalenti alla Seconda Guerra Mondiale. La Stampa

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