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Tunisi: il pensionato e le altre vittime. La storia degli italiani

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

A Tunisi per il compleanno

Non ce l'ha fatta Francesco Caldara, il pensionato novarese ferito nell'attentato di Tunisi. È lui uno dei quattro italiani morti. «Ci ha appena telefonato il ministero dell'Interno - ha detto all'Ansa la nipote, Milena - per comunicarci che mio zio è morto». La moglie, Sonia Reddi, è stata operata ed è sedata, ma non è in pericolo di vita. Entrambi erano a bordo della Costa Fascinosa. La coppia era in viaggio per festeggiare il compleanno della donna. Sarebbero stati colpiti mentre si trovavano in pullman, nella zona del museo del Bardo dove è avvenuto l'attentato.

La comitiva di Torino

C'è anche un torinese, Orazio Conte, tra le vittime italiane dell'attentato di Tunisi. È quanto si apprende da ambienti vicini all'amministrazione comunale del capoluogo piemontese, che al momento non ne ha ancora dato conferma ufficiale. L'uomo morto al museo del Bardo è il marito di Carolina Bottari, ferita e in ospedale. Ancora non si avrebbero notizie invece di due colleghe, Anna Bagnale e di Antonella Sesino. I parenti di quest'ultima sono stati ricevuti in serata dal sindaco Piero Fassino. Per Simone, figlio di una degli ostaggi, Antonella Sesino, sono ore di angoscia: «Ho saputo dell’attacco dalla televisione, all’ora di pranzo. Ho subito provata a chiamarla sul cellulare, ma non riesco a mettermi in contatto. Mia mamma viaggia spesso - racconta - ma era alla sua prima crociera. L’ultima volta che l’ho sentita è stato ieri, da Palermo. Poi oggi, appena saputo quello che era accaduto, ho iniziato a chiamarla, senza però riuscirci. So soltanto che l’ultima volta in cui si è collegata a WhatsApp erano le 14 in punto...». Queste persone farebbero parte di una comitiva di ottanta torinesi, di cui 34 dipendenti del Comune di Torino, partiti per la Tunisia. Sono scampati all'attentato, invece, Antonietta Santoro e il marito. La coppia - sempre secondo quanto si apprende a Torino- sarebbe riuscita a fuggire dal museo del Bardo, dove erano ostaggi, aiutati da una guida del posto, che li ha aiutati a raggiungere in porto la Costa Fascinosa.



Le rassicurazioni su Facebook

E sono tante le testimonianze di angoscia arrivate durante la giornata. «Tanta paura ma per fortuna stiamo tutti bene. Siamo a bordo sulla nave, tutti insieme, e speriamo di partire al più presto. Grazie a tutti», ha scritto Gabriele Capelli, uno dei turisti ravennati rimasti in ostaggio al museo del Bardo a Tunisi, rassicurando i tanti amici che gli chiedevano notizie.

La gita

La nave Costa Fascinosa, partita domenica scorsa da Savona, in mattinata aveva attraccato nella capitale del Paese nordafricano. Il programma della giornata prevedeva la visita del centro storico, lo shopping nel suk e, appunto, una tappa al Museo del Bardo: un gruppo di cui fanno parte quattro dipendenti comunali dell’ufficio Patrimonio del Comune di Torino e due loro parenti aveva deciso di partecipare alla visita al museo che contiene splendidi mosaici d’età romana.



Studenti

A bordo dell'altra nave da crociera, la Msc, anche una scolaresca dell'Istituto pedagogico di Catanzaro Lido. Gli studenti di un istituto delle Preserre vibonesi non sono scesi a Tunisi dalla nave perché avevano delle attività educative in corso.



Salvi per miracolo

E arriva notizia anche di un gruppo di donatori di sangue del canavese che si sono salvati per miracolo, perché l’autista del loro bus, che era diretto al museo, con visita prevista in tarda mattinata, ha visto troppa polizia in giro e ha fatto marcia indietro intuendo che qualcosa non andava. (Corriere)

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