cronaca

Inchieste aperte alle procure di Venezia e Milano per scovare i reclutatori per la Jihad

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

La rete di Ismar l’imbianchino pescava tra Padova, Treviso e Pordenone. Nel profondo Nord-Est dove tra i seimila bosniaci arrivati dopo la guerra finita nel 1995, c’è chi sogna di fare un’altra guerra all’Occidente e apre canali di reclutamento per l’Isis.  

A far scattare l’allarme antiterrorismo la morte - a gennaio in Siria - proprio di Ismar Mesinovic, per anni residente a Ponte delle Alpi in provincia di Belluno e poi trasferitosi a Longarone dove ha lasciato una moglie di origine cubana che non si è mai voluta convertire, mentre non si sa più nulla del loro figlio di due anni che l’uomo sarebbe riuscito a portare in Siria. A gennaio su alcuni giornali stranieri e in rete sono iniziate a circolare le immagini dell’imbianchino ripreso dai suoi compagni a terra oramai morto, ucciso mentre combatteva contro il governo di Assad. Gli 007 italiani da allora hanno cercato di ricostruire la rete dei contatti tra la comunità bosniaca musulmana e integralista del Nord-Est e il Medio Oriente, per scoprire i canali di reclutamento e finanziamento e quella specie di agenzia di viaggio con biglietti solo andata dal Veneto alla Siria. 

Uno degli indagati sarebbe ancora residente nel padovano, un altro vicino a Pordenone, tre poi nel trevigiano. I nomi non si conoscono. Il Ros dei carabinieri di Padova lavora sotto traccia. L’inchiesta è delicata perché si cerca di rintracciare pure il figlio dell’imbianchino. Anche se non si hanno notizie di obiettivi sensibili di attentati in Italia si teme che il nostro Paese possa diventare il più comodo hub, per raggiungere la Siria dove gli integralisti dell’Isis si battono per ricostituire il califfato. Alcuni famigliari dell’imbianchino bosniaco che vivono in Germania non hanno saputo fornire informazioni agli investigatori italiani. Così come la moglie scappata di casa ma costretta ad abbandonare il figlio e percossa dal marito che cercava inutilmente di convertirla alla Guerra santa. La Stampa

Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.

Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA