cronaca

Gli alunni in gita alla moschea di Ravenna, i pullman li paga la comunità islamica

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Questo martedì, ottanta bambini delle scuole elementari di Molinella (Bologna) saliranno in pullman e andranno in gita alla moschea di Ravenna, la più grande del nord Italia, a spese della locale comunità musulmana.  

«Ci siamo offerti di pagarla noi perché ci sembra una bella iniziativa, che aiuta ad abbattere i muri del pregiudizio», spiega Rachid Ouala, dell’associazione islamica La Speranza. E così gli alunni di quinta, accompagnati dalla loro insegnante di religione e da qualche genitore che si è offerto volontario, potranno vedere di persona come si prega e cosa avviene all’interno di un tempio musulmano, con l’imam a far da guida. A Molinella, paese da 16mila abitanti della Bassa bolognese, qualche famiglia storce il naso davanti all’iniziativa dell’istituto scolastico comprensivo, che in realtà fa parte di un progetto educativo più ampio: gli alunni hanno già visitato San Pietro e la sinagoga di Bologna, ora vedranno la moschea di Ravenna ed entro la fine dell’anno completeranno il percorso con un incontro con i buddhisti.  

A far discutere però è soprattutto l’aspetto del finanziamento, il fatto cioè che i due pullman che porteranno i bambini alla moschea siano stati pagati dall’associazione islamica: «Parlo con molte persone del mio paese ogni giorno, e diversi cittadini questa cosa non la capiscono - dice il giovane sindaco di Molinella, il 33enne Dario Mantovani, del Pd -. Qualcuno magari fa anche populismo e demagogia, ma quelli che provano a ragionarci seriamente mettono in risalto che, quando un’associazione religiosa finanzia una cosa del genere, servirebbe una riflessione più accurata. La mia perplessità è che questo gesto venga strumentalizzato dall’associazione per avere visibilità, perché mi risulta che abbiano cercato i giornali locali per farlo sapere, e questo mi pare dissonante con lo spirito del progetto».  

 

Dalla scuola nessun commento, il dirigente Pasquale Mirone non dà spiegazioni. Rachid Ouala è più collaborativo: «Ci era stato chiesto di visitare la nostra sede di Molinella, che però è solo un capannone, allora abbiamo proposto una gita per fare vedere ai bambini la moschea di Ravenna, un gesto d’amore e di pace». Già un mese fa la scuola elementare era stata al centro di polemiche per la scelta di organizzare corsi di lingua araba per bambini in orario extrascolastico, allo scopo di «garantire una migliore integrazione linguistica e culturale agli alunni». La Lega Nord aveva parlato di «integrazione al contrario».  (LA Stampa)

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