cronaca

Commissione centrale e controlli contro i preti pedofili. La svolta della Cei

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

«Non solo una Commissione centrale ma anche l’impegno pastorale in ogni diocesi», spiega così a Vatican Insider la «tolleranza zero» della Chiesa italiana contro la pedofilia nel clero don Fortunato Di Noto, presidente dell’associazione «Meter» per la difesa dell’infanzia. In linea con le indicazioni di papa Francesco, l’episcopato si allinea al giro di vite anti-abusi richiesto dalla Santa Sede alle Chiese locali. «Essere buoni pastori, e quindi non mercenari, è il compito di chi come Gesù Cristo, nella Chiesa, comunità pasquale, offre la vita per chi è piccolo, i minori e le persone deboli e vulnerabili - afferma don Di Noto – È il compito di chi ha più bisogno di sicurezza e protezione. Tutti siamo chiamati a non essere indifferenti e superficiali, pressappochisti e non lungimiranti di fronte al dramma degli abusi e soprattutto di quelli sessuali, contro la pedofilia e la pedopornografia, sempre da più parti ritenute un crimine contro l’infanzia».




Infatti, sottolinea don Di Noto, da tre decenni in prima linea nella lotta alla pedofilia, «la Chiesa italiana negli ultimi anni ha fatto passi molto positivi; se dapprima non si pensava a una Commissione a tutela dell’infanzia, oggi ne è nata l’esigenza e necessità pastorale». Quindi, «che si tramuti in operatività adeguata alle esigenze di chi ha bisogno di punti chiari, certi, trasparenti e operativi per affrontare nella logica evangelica e pastorale di prossimità l’accoglienza, l’accompagnamento, aiuto e guarigione. La Chiesa non potrà mai dire che gli abusi sui minori non sono peccato, reato e crimine. Da chiunque li compia».



La parola d’ordine, dunque, è «operatività, non più rappresentatività». Perciò «ecco l’auspicio e la significativa richiesta di realizzare programmi di assistenza pastorale, disponibilità all’incontro con le vittime e i loro familiari, a risanare le comunità cristiane ferite dallo scandalo, a ritenere priorità ciò che riteniamo aspetti secondari, così come ha espresso papa Francesco, e che ha accolto, in una nuova prospettiva pastorale, monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei».



 

Del resto, «se si pensa che in una settimana sono stati arrestati, in Italia, diversi sacerdoti e religiosi che hanno abusato di minori nelle loro comunità, se si pensa che alcuni sono già stati condannati, se si ritiene che anche solo un bambino è in pericolo e non sicuro nelle nostre comunità, allora si comprende che non possiamo più aspettare ma operare per il bene di tutti», conclude don Di Noto. (Vatican Insider)

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