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Cortile di Francesco, padre Fortunato: ad Assisi umanità ritrova fraternità

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Manca poco al grande evento “Il Cortile di Francesco” che si svolgerà ad Assisi dal 23 al 27 settembre. LEGGI IL PROGRAMMA  Un’iniziativa che aprirà un dialogo sull’umanità coinvolgendo importanti personalità del mondo della cultura e della politica. 

“È Publio Terenzio Afro – commenta padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro convento di Assisi - a regalarci una delle prime definizioni della parola umanità. Uno dei concetti più nobili della nostra civiltà, quasi a volerci indicare la necessità di essere cordiali, benevoli, affabili con gli altri. Un'umanità che trova le sue radici nel nome "Adam" - il primo uomo - che in greco significa tutto l'universo. Si tratta infatti di un acronimo composto da quattro lettere che sono, nella lingua ellenica, le iniziali dei nomi dei quattro punti cardinali: Anatole significa l'Est, Dysis l'ovest, Arktos il nord, e Mesembria è il sud. Unite insieme queste prime lettere diventano 'Adam': per questo Adamo, la sua umanità, è sparsa su tutto il globo terrestre. Una volta si trovava in un solo posto, poi cadde si frammentò. Ma la misericordia di Dio raccolse dappertutto questi cocci in Gesù, nuovo Adamo, e li fuse nel fuoco dell'amore e rimise insieme ciò che era stato diviso”. 

“Animati da un progetto, i motivi per camminare insieme possono diventare di volta in volta più forti, come nell'apologo dei tre tagliatori di pietre in cui si racconta che durante la costruzione di una cattedrale medievale a tre lavoratori di pietre fu rivolta a turno la stessa domanda: 'Cosa stai facendo?'. 'Come vedi, sto tagliando pietre', replicò il primo in tono seccato. Il secondo rispose: 'Guadagnato la vita per me e la mia famiglia'. Ma il terzo disse: 'Stò costruendo una grande cattedrale'. A testimoniare che tutti compiono la stessa identica attività ma con esiti diversi, perché ogni persona imprime a ogni atto il sigillo della sua umanità, della sua individualità e della sua spiritualità”. 

Un'umanità che ad Assisi si ritrova per diventare fraternità e “Francesco d'Assisi – continua Padre Enzo - l'aveva capito bene e lo "teorizza" nel Cantico delle Creature dove ogni cosa non ci è estranea, non è "aliena" ma ci appartiene. Per vivere questo ci aiuta un episodio dell'assisiate raccontato nello "Specchio di Perfezione", in cui un frate gli aveva chiesto quale fosse per lui il frate perfetto, l'uomo perfetto. Noi, come Francesco rispondiamo che l'uomo perfetto è quello capace di cogliere nell'altro aspetti positivi, le sue qualità. Un cammino non semplice perché si tratta di indossare occhiali che sanno leggere in profondità, che sanno andare oltre i pregiudizi e capire che le differenze più delle volte arricchiscono l'umanità, non la impoveriscono”.

 

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