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Un digiuno di giustizia in solidarietà dei migranti

Redazione Ansa - ZUHAIR ABUSREWIL
Pubblicato il 09-07-2018

Martedì 10 luglio alle ore 12 a Roma, in piazza San Pietro, per una giornata di digiuno. Da lì proseguiremo a Montecitorio per testimoniare

A tutti gli uomini e donne di buona volontà

Martedì 10 luglio 2018 alle ore 12 ci ritroviamo a Roma, in piazza San Pietro, per una giornata di digiuno. Da lì proseguiremo a Montecitorio per testimoniare con il digiuno contro le politiche migratorie di questo governo. E continueremo a digiunare per altri 10 giorni con un presidio davanti a Montecitorio dalle ore 8 alle 14.

Per adesioni al digiuno e partecipazione scrivere a questa email: digiunodigiustizia@hotmail.com



UN DIGIUNO DI GIUSTIZIA IN SOLIDARIETA’ CON I MIGRANTI

“Avete mai pianto, quando avete visto affondare un barcone di migranti?” così Papa Francesco ci interpellava durante la Messa da lui celebrata a Lampedusa per le 33.000 vittime accertate (secondo il giornale inglese Guardian che ne ha pubblicato i nomi) perite nel Mediterraneo per le politiche restrittive della “Fortezza Europa”.


È il naufragio dei migranti, dei poveri, dei disperati, ma è anche il naufragio dell’Europa, e dei suoi ideali di essere la “patria dei diritti umani”.  La Carta della UE afferma: "La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata”.

È un crimine contro l’umanità, un’umanità impoverita e disperata, perpetrato dall’opulenta Europa  che rifiuta chi bussa alla sua porta.



Un rifiuto che è diventato ancora più brutale con lo scorso vertice della UE dove i capi di governo hanno deciso una politica di non accoglienza. Anche l’Italia, decide ora  di non accogliere, di chiudere i porti alle navi delle ONG ed affida invece tale compito alla Guardia Costiera libica, che se salverà i migranti, li riporterà nell’inferno che è la Libia. Perfino la Commissione Europea ha detto: “Non riportate i profughi in Libia, lì ci sono condizioni inumane.”

Per questo stiamo di nuovo assistendo a continui naufragi. L’ONU parla di oltre mille morti in questi mesi.



Papa Francesco ha fatto sue le parole dell’arcivescovo Hyeronymous di Grecia pronunciate nel campo profughi di Lesbos: “Chi vede gli occhi dei bambini che incontriamo nei campi profughi, è in grado di riconoscere immediatamente la “bancarotta dell’umanità”.

È il sangue degli impoveriti, degli ultimi che interpella tutti noi, in particolare noi cristiani che saremo  giudicati su: “Ero straniero… e non mi avete accolto.” Noi chiediamo a tutti i credenti,  di reagire, di gridare il proprio dissenso davanti a queste politiche disumane.



Noi proponiamo un piccolo segno visibile, pubblico: un digiuno a staffetta con un presidio davanti al Parlamento italiano per dire che non possiamo accettare questa politica delle porte chiuse che provoca la morte nel deserto  e nel Mediterraneo di  migliaia  di migranti.



“Il digiuno che voglio - dice il profeta Isaia in nome di Dio – non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo senza trascurare i tuoi parenti ?”.



Padre Alex Zanotelli a nome dei Missionari Comboniani.

Mons. Raffaele Nogaro- Vescovo Emerito di Caserta

Don Alessandro Santoro a nome della Comunità delle Piagge di Firenze.

Suor Rita Giaretta- Casa Ruth -Caserta

Padre Giorgio Ghezzi – Religioso Sacramentino.

“La Comunità del Sacro Convento aderisce e partecipa nella preghiera “  è quanto riferisce padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi.


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