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Sinodo, card. Assis: la Chiesa sia casa paterna anche per le coppie gay

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

«Lungi dal chiuderci in uno sguardo legalista, vogliamo calarci nel profondo di queste situazioni difficili per accogliere tutti coloro che vi sono coinvolti e per far sì che la Chiesa sia la casa paterna dove c'è posto per ciascuno con la sua vita faticosa». Il card. Damasceno Assis ha aperto così al Sinodo la sessione su situazioni familiari difficili e unioni omosessuali.



Introducendo questo pomeriggio, alla presenza di papa Francesco, i lavori della sesta congregazione generale, il presidente delegato, cardinale Raymundo Damasceno Assis, arcivescovo di Aparecida (Brasile), ha sottolineato che nella sessione i padri sinodali affrontano la «complessa tematica» delle «situazioni pastorali difficili». «Esse riguardano due tipi di realtà: da una parte le situazioni familiari difficili, dall'altra le unioni tra persone dello stesso sesso», ha spiegato.

«Sono situazioni - ha osservato il porporato brasiliano - che esigono un accompagnamento da parte della Chiesa nei confronti delle persone coinvolte che vivono le loro esperienze come profonde ferite nella propria umanità, nel rapporto con gli altri e con Dio». «Rispondendo all'appello di Papa Francesco - ha proseguito - vogliamo imparare insieme l'arte dell'accompagnamento, per `dare al nostro cammino il ritmo salutare della prossimità, con uno sguardo rispettoso e pieno di compassione ma che nel medesimo tempo sani, liberi e incoraggi a maturare nella vita cristiana´».



Riguardo alle «situazioni familiari difficili che richiedono un'urgente risposta pastorale», «Instrumentum laboris' del Sinodo accenna alle seguenti realtà, ha ricordato Damasceno: le convivenze; le unioni di fatto; la situazione dei separati, dei divorziati e dei divorziati risposati; i figli e coloro che restano soli; le ragazze madri; le situazioni di irregolarità canonica; l'accesso ai sacramenti in tutti questi casi; altre richieste; la situazione particolare dei separati e divorziati; la semplificazione delle cause matrimoniali; la cura pastorale delle situazioni difficili; la richiesta del sacramento del matrimonio da parte dei non praticanti e dei non credenti.



In relazione alle unioni tra persone dello stesso sesso, ha aggiunto, la discussione si apre ai seguenti temi: il riconoscimento civile di tali unioni; la valutazione che ne fanno le Chiese particolari; alcune indicazioni pastorali in proposito. «Lungi dal chiuderci in uno sguardo legalista - ha quindi detto il cardinale di Aparecida, presidente dei vescovi brasiliani - vogliamo dunque calarci nel profondo di queste situazioni difficili per accogliere tutti coloro che vi sono coinvolti e per far si che la Chiesa sia la casa paterna dove c'è posto per ciascuno con la sua vita faticosa». (Vatican Insider)

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