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SE RITORNASSE SAN FRANCESCO, QUALI SAREBBERO I GESTI E LE PAROLE?

Enzo Fortunato
Pubblicato il 19-10-2018

L’indifferenza alle differenze sta inaridendo i nostri cuori, che siano giovani o vecchi

Caro Francesco, oggi mi piace immaginarti seduto alla nostra mensa. Vorrei provare ad immaginare le parole che pronunceresti percorrendo il nostro Paese, tra le strette vie dei tanti borghi, che ogni giorno ci raccontano la storia; lungo le coste cullate dall’andirivieni delle onde e sulle vette che dominano i confini del nord.

Subito ti accorgeresti che molti borghi sono lasciati a loro stessi, altri distrutti dalla furia di sorella Terra e che l’incuria degli uomini peggiora la situazione. È lo stesso modo di agire e di “non pensare” che ha inquinato quell’andirivieni delle onde, che ha fatto crescere un’isola di plastica grande come un continente in mezzo all’oceano. I confini si stanno trasformando in barriere, muri di cemento, di paura. Stiamo perdendo la più bella delle qualità umane: amare. Stiamo perdendo il gusto dello stupore.

Che cosa sta succedendo? Cosa sta accadendo all’uomo? L’indifferenza si sta sostituendo all’amore che hai sempre chiesto a chiunque. L’indifferenza alle differenze sta inaridendo i nostri cuori, che siano giovani o vecchi, il battito è solo per assicurare la sopravvivenza ma non per l’altro, per colui che ha bisogno: il lebbroso, la vecchietta infreddolita, il povero cristo in mezzo al mare, il dolore della porta accanto.

Ti ritrovi in ognuno di loro, mettendo la tua vita nelle mani e nel cuore degli altri, di Dio.

In questo mese dedicato a Te, in questo 4 ottobre “Giornata della pace, della fraternità e del dialogo” tra culture e religioni diverse mi piace salutarti con un passo di una favola moderna, in cui due animali molto diversi tra loro sono vicini, uno aiuta l’altra: Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare di Luis Sepúlveda, autore cileno: “È molto facile accettare e amare chi è uguale a noi, ma con qualcuno che è diverso è molto difficile, e tu ci hai aiutato a farlo.”

Il saluto del gatto alla gabbianella è quello che noi ti rivolgiamo: tu ci hai aiutati a capire e ad accettare chi è diverso da noi.

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