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Salvini, Monsignor Galantino un vescovo comunista. Io un cattolico peccatore.

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Matteo Salvini, monsignor Nunzio Galantino insiste e attacca i «piazzisti di fanfaronate da osteria».

«A pensar male, viene da credere che voglia difendere il business miliardario che una parte minoritaria della Chiesa coltiva grazie agli immigrati».

Accusa pesante, la sua.

«Conosco di uomini di Chiesa che non la pensano come questo vescovo comunista» .

Galantino è sulla linea di papa Francesco, però.

«Il Papa è ad un livello troppo alto perché io lo possa giudicare. Ma se un vescovo vuole fare politica deve aspettarsi le risposte che si merita».

Su Facebook lei ha lanciato un sondaggio: «Chiedo a voi amici cattolici: ma questo Galantino ha rotto le scatole?»

«Il 90% ha risposto di sì».

Saranno tutti suoi seguaci.

«No, no, c’è un sacco di gente che non vota Lega e che la pensa come me. Qualcuno me l’ha detto direttamente».

Anche qualche vescovo?

«Non posso rispondere...».

La Chiesa non può non essere per l’accoglienza.

«Ci sono 9 milioni di famiglie sotto la soglia di povertà: non è qualcosa di più grave?»

La Caritas, infatti, pensa anche a questo.

«È un problema di numeri. Anche Maroni è stato ministro degli Interni e ha dato l’ok all’accoglienza. Ma le dimensioni erano nettamente inferiori. Qui si è superato ogni limite».

La Chiesa non può porsi limiti.

«La Chiesa no, ma lo Stato sì. Chi non lo capisce o è in malafede o finge...».

Galantino attacca anche il governo.

«Su questo la penso come il monsignore. Il governo non fa nulla, che è anche peggio che adottare soluzioni sbagliate».

Provi lei a vestire i panni del ministro degli Interni.

«Andrei subito a Bruxelles a dire che l’Italia non dà più un euro all’Ue visto che siamo stati lasciati soli. Secondo, assumerei mille persone per smaltire in tempi rapidi tutte le richieste di asilo».

Basterebbe?

«Se in Germania smaltiscono le richieste in un mese perché in Italia ci vuole più di un anno? Immagino di gestire l’accoglienza sulle navi nei principali porti. Tempo 20-30 giorni chi ha diritto di restare, resta; gli altri tornano a casa loro».

C’è un asse tra lei e Grillo sul fronte anti immigrati?

«Mah, su altri temi magari sì, sull’immigrazione mi pare che Grillo sia isolato nel suo movimento. Sul no all’abolizione del reato di immigrazione clandestina è stato sconfessato dai suoi parlamentari...».

Condivide la proposta di Vittorio Bertola, consigliere comunale 5 Stelle di Torino, di un giro di vite sui permessi per motivi umanitari?

«È una idea della Lega di 10 anni fa».

Galli della Loggia, sul «Corriere» di ieri, l’accusa di non saper spiegare come vuole gestire l’accoglienza.

«L’editorialista è sempre molto equilibrato, ma stavolta sbaglia. L’ho detto: l’accoglienza si può fare nei porti. Di modelli ce n’è più d’uno. L’Italia fa solo pasticci».

Non negherà che le polemiche con Galantino, indirettamente, le fanno gioco.

«Non le ho cercate. Se mi tirano dentro, rispondo».

Da cattolico non prova imbarazzo?

«Sono cattolico, anche se un gran peccatore. Non per questo son disposto a bermi tutto».
 

È vero che a fine settembre andrà in Nigeria?

«Sì, andrò con un gruppo di imprenditori per vedere come è possibile investire dei soldi lì, uno dei principali punti di partenza degli immigrati, per evitare gli imbarchi di massa».

Un’ultima battuta sul governo: reggerà?

«Penso che questo sarà l’ultimo Ferragosto di Renzi a Palazzo Chigi». (Corriere)

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