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Reportage dei frati di Assisi in India, dove le differenze religiose sono amicizia e pace

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Dal 14 al 25 gennaio un delegazione di Frati del Sacro Convento di Assisi si trova a percorrere le strade del Sud dell'India. E' composta da p. Ion Ciuraru, Vicario del S. Convento, da p. Daniel Palattykoonathan, delegato per il dialogo ecumenico e interreligioso, e da p. Egidio Canil, delegato dello SPIRITO DI ASSISI.

L'invito era pervenuto ad Assisi dai Frati Conventuali indiani che da molti anni lavorano nel campo del dialogo interreligioso. Da alcuni anni anzi hanno istituito un "PREMIO SPIRITO DI ASSISI" che ogni due anni  viene assegnato a Personalità indiane che si distinguono nel dialogo fra le Religioni.



In questo 30mo anniversario hanno voluto che una delegazione dei francescani di Assisi fosse presente.

Hanno poi predisposto per la delegazione assisana una serie di visite, di incontri e di scambi con Centri e Luoghi sacri delle varie religioni.

Già dal primo giorno, solo percorrendo le strade dell'India, agli occhi del visitatore, appaiono evidenti i segni, i simboli, i luoghi di culto appartenenti alle varie chiese cristiane e alle varie religioni: templi indu, moschee musulmane, qualche sinagoga, pagode buddiste, ecc.



Spesso anche gli abiti dicono l'appartenenza ad una fede o ad un'altra.

La giornata festiva di domenica è iniziata, fin dalle prime ore, con la celebrazione della messa ma secondo il rito siro-malabarico. Intenso il dialogo, quasi tutto in canto, fra il sacerdote e la gente raccolta in chiesa ma suddivisa fra uomini da una parte e le donne dall'altra.

La delegazione poi è partita verso la costa del Kerala che guarda l'oceano. La prima tappa verso la città di Kodungallur dove si trova la prima moschea costruita in terra indiana. Siamo stati accolti con molta simpatia da uno dei capi della moschea che risalirebbe addirittura al tempo di Maometto.

Il Profeta sarebbe apparso in sogno ad un re locale, che era di religione indù, che decise di seguire la fede proposta da Maometto. La sua reggia, alla morte, venne  trasformata in moschea che nei secoli fu ampliata e attualmente custodisce in un museo i cimeli più antichi della presenza dell'Islam in India. Gli abbiamo parlato delle celebrazioni per il 30 mo che faremo in Assisi nel corso del 2016: ha accolto molto favorevolmente l'invito a partecipare.



La seconda tappa è stata al Santuario papale dedicato al luogo dove l'Apostolo San Tommaso, venendo dal mare, è approdato nel 52 DC. In questa terra annunciò il Vangelo e operò molte conversioni attirandosi l'odio degli indù che lo uccisero. La fede cristiana è quindi arrivata in India fin dai tempi apostolici. Un  bellissimo santuario che 70 anni fa ha ricevuto da Ortona, dove è venerato il corpo del Santo, una sua preziosa reliquia.

L'ultima tappa odierna è stata presso uno dei più antichi templi indù della regione. E' il solo tempio indù del Kerala che accoglie e cura gli elefanti sacri. La visita è stata molto interessante: i visitatori ma anche i fedeli indù posso ammirare con quale attenzione e devozione vengono curati e serviti questi sacri animali.

Interessante aver incontrato, oggi, questi tre antichi sacri luoghi e queste tre fedi che qui in Kerala convivono senza problemi, senza diffidenze ma in vera amicizia e pace.

p. Egidio Canil

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