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Papa negli Usa, oggi discorso al Congresso. Ai vescovi: accogliete migranti senza paura

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Nel suo viaggio negli Stati Uniti, dove è giunto da Cuba, papa Francesco è atteso oggi da un appuntamento storico: la visita al Congresso, a Washington, primo Pontefice a parlare nel Parlamento americano, che lo ascolterà in sessione congiunta. L'evento è in agenda alle 9.20 locali (le 15.20 in Italia). Al termine, alle 11.15 (le 17.15 italiane), Francesco visiterà il centro caritativo della parrocchia di St Patrick, incontrandovi i senzatetto, ultimo impegno previsto nella capitale americana. Alle 16.00 locali (le 22.00 in Italia), il Papa partirà infatti in aereo per New York, dove atterrerà dopo un'ora all'aeroporto Jfk. Una volta giunto in elicottero a Manhattan, Bergoglio ha in programma alle 18.45 (le 00.45 italiane) i vespri con il clero, i religiosi e le religiose nella cattedrale di San Patrizio, sulla Quinta Strada. Il Pontefice rimarrà a New York anche domani, parlando tra l'altro all'assemblea generale delle Nazioni Unite e partecipando a un incontro interreligioso a Ground Zero.

"Grazie per il grande dono della speranza": cosi' Barack Obama a Papa Francesco durante la cerimonia alla Casa Bianca con la quale il presidente Usa ha accolto Papa Francesco arrivato negli Usa dopo aver visitato Cuba. Un grazie "non solo per il ruolo, ma per le qualita' uniche come persona. Nella umilta', semplicita', nella dolcezza delle parole e la generosita' dello spirito vediamo in lei un esempio vivente degli insegnamenti di Gesu'".

"Lei ci ricorda come il piu' potente messaggio di Dio e' la misericordia - ha detto Barack Obama rivolgendosi a Papa Francesco -. E questo significa accogliere lo straniero con empatia e col cuore realmente aperto, che si tratti di rifugiati che fuggono da terre lacerate dalla guerra o immigrati che lasciano la loro casa in cerca di una vita migliore".

"Le siamo grati per l'impagabile sostegno dato al nostro 'nuovo inizio' con il popolo cubano", ha detto poi il presidente Usa a papa Francesco durante la cerimonia alla casa Bianca.

"Quale figlio di una famiglia di emigranti, sono lieto di essere ospite in questa Nazione, che in gran parte fu edificata da famiglie simili": sono tra le prime parole pronunciate dal Papa, davanti al presidente degli Stati Uniti Barack Obama, durante la cerimonia di benvenuto alla Casa Bianca.

E' arrivata tutta la famiglia Obama, con il presidente Barack, la first lady Michelle e le figlie Malia e Sasha ad accogliere papa Francesco al suo atterraggio a Washington, alla base militare di Andrews, proveniente da Cuba. Lunga la stretta di mano fra il Pontefice e il presidente americano, che lo ha accolto sotto la scaletta dell'aereo. Francesco ha stretto la mano anche a Michelle e alle due figlie. Tutti visibilmente emozionati e sorridenti.

Papa ai vescovi Usa, mai più crimini di pedofilia - "So quanto ha pesato in voi la ferita degli ultimi anni, e ho accompagnato il vostro generoso impegno per guarire le vittime, consapevole che nel guarire siamo pur sempre guariti, e per continuare a operare affinché tali crimini non si ripetano mai più". "Sono consapevole del coraggio con cui avete affrontato momenti oscuri del vostro percorso ecclesiale senza temere autocritiche né risparmiare umiliazioni e sacrifici, senza cedere alla paura di spogliarsi di quanto è secondario pur di riacquistare l'autorevolezza e la fiducia richiesta ai Ministri di Cristo, come desidera l'anima del vostro popolo", ha detto il Pontefice nel suo discorso ai circa 400 presuli americani nella cattedrale di San Matteo Apostolo, a Washington.

 
Il mondo è diviso, non lo sia anche la chiesa - "La grande missione che il Signore ci affida, noi la svolgiamo in comunione, in modo collegiale. E' già tanto dilaniato e diviso il mondo! La frammentazione è ormai di casa ovunque. Perciò, la Chiesa, 'tunica inconsutile del Signore' non può lasciarsi dividere, frazionare o contendere". (Ansa.it)

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