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Papa Francesco di nuovo nella sua America Latina

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Per una settimana il primo Papa latinoamericano della storia tornerà a usare la sua lingua madre. Come Lampedusa per l’Italia e l’Albania per l’Europa, Francesco inizia a visitare l’America Latina dai tre paesi più poveri (Ecuador, Bolivia, Paraguay), considerato che la Gmg di Rio De Janeiro era già stata messa in agenda dal suo predecessore Benedetto XVI. Oggi il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi ha presentato nella Sala stampa del Vaticano il viaggio che dal 5 al 13 luglio vedrà impegnato il Pontefice in una intensa visita nel continente dal quale proviene.

Un vero e proprio «tour de force», ad altitudini impegnative  per chiunque e in modo particolare per chi come Jorge Mario Bergoglio è stato sottoposto in gioventù all’asportazione di una parte di un polmone. «Sappiamo che può essere impegnativo fare un viaggio con questi sbalzi di altitudine, ma il Papa non ha avuto la minima preoccupazione né incertezza, ha voluto fare questa tappa e la fa con la totale convinzione di poterla fare bene - ha sottolineato padre Lombardi in risposta a una domanda sui timori per la salute del Papa durante il viaggio in America Latina. «C'è stata attenzione - ha aggiunto - a fare una tappa breve, evitando la permanenza notturna e dovremmo tutti riuscirci con slancio».

A chi gli ha chiesto, durante il briefing di presentazione del viaggio papale, dell'eventualità che il Pontefice mastichi foglie di coca o beva un the alla coca come rimedio contro il malessere da altitudine, il Portavoce vaticano ha risposto: «È possibile, come lui prende il mate quando gli viene offerto, che ci sia qualche forma di uso locale che gli viene proposta per questa situazione, una tisana specifica per l'altitudine. Non mi risulta. Ma non mi stupirei, perché il Papa è contento di partecipare alle usanze particolarmente condivise». Anche Giovanni Paolo II, durante il viaggio apostolico in Bolivia nel maggio 1988, bevve il the alle foglie di coca che gli venne offerto per mitigare gli effetti dell’altitudine.

Il seguito papale sul volo sarà composto da un unico cardinale, il segretario di Stato Pietro Parolin, ci sarà come di consueto nei viaggi di papa Francesco anche un dipendente vaticano, questa volta dei servizi sanitari, e al posto del cardinale Marc Ouellet, presidente della Pontificia Commissione per l'America Latina che ha altri impegni, viaggerà con il Papa il segretario della Commissione, con incarico di vicepresidente Guzman Carriquiry.

Anche se il viaggio in Ecuador, Bolivia e Paraguay è il primo dopo la istituzione di un unico dicastero per i media, la Segreteria affidata dal Papa alla guida di don Dario Viganò, «non credo - ha detto padre Federico Lombardi interpellato sull'argomento - che in questo viaggio cambierà qualcosa: sono passati solo quattro giorni e non hanno ancora cominciato a dare delle indicazioni. Certo i componenti della Segreteria avranno maggiore autorevolezza, ma per il resto ci muoveremo come al solito, e i cambiamenti saranno introdotti con una certa gradualità; don Viganò - ha aggiunto sorridendo padre Lombardi - lo chiameremo capodicastero, per non mancargli di rispetto».

Interpellato sulla presenza a Santa Cruz tra i movimenti popolari anche di una organizzazione gay, il Direttore della Sala stampa della Santa Sede ha affermato: «Ho sentito che c'è una presenza di gruppi gay a uno degli incontri dei movimenti popolari a Santa Cruz, ma non credo che il Papa scelga chi deve partecipare o dia indicazioni su questo. Non ho comunque nessuna conferma che il Papa abbia dato delle indicazioni su questo».

Francesco parteciperà il 9 luglio a Santa Cruz in Bolivia alla giornata conclusiva del II incontro mondiale dei movimenti popolari. Il primo incontro come noto si è tenuto in Vaticano il 24 ottobre scorso, e il Papa vi ha tenuto un importante e significativo discorso. L'incontro a Santa Cruz ha certo un rilievo particolare e nell'ambito di questo viaggio di Papa Bergoglio in America Latina, e nel contesto di tutto il pontificato. Come si ricorderà all'incontro in Vaticano aveva partecipato, non come capo di Stato ma come leader popolare, anche il presidente della Bolivia Evo Morales.

Francesco è il quarto Pontefice, ha ricordato Lombardi, a recarsi in Sud America. Paolo VI realizzò un solo viaggio per visitare la Colombia, nell'agosto 1968. Giovanni Paolo II realizzò 18 viaggi (il primo nel gennaio 1979, Repubblica Dominicana, Messico, Bahamas e l'ultimo nel luglio 2002, Guatemala e Messico) e visitò in pratica tutte le Nazioni della regione. Infine Benedetto XVI realizzò due viaggi e visitò tre paesi (Brasile, Messico e Cuba).

Padre Lombardi ha fatto riferimento ai «difficili conflitti anche recenti» nei paesi sudamericani, riguardanti i confini o i governi autoritari e ha spiegato che Francesco con la sua visita «intende incoraggiare il processo di pace e di armonia, e di sviluppo partecipativo e democratico». Questo è «il nono viaggio di papa Francesco, la prima volta che visita tre paesi insieme». Il tema del viaggio è unitario anche se nei tre paesi vi saranno «motti diversi: la gioia dell'annuncio del Vangelo». E «dal punto di vista della sicurezza sento dire che il clima è tranquillo - sottolinea il Portavoce vaticano - Sui percorsi dove il Papa incontrerà molte persone, userà papamobili aperte preparate in loco. Per spostamenti più veloci utilizzerà macchine ordinarie, chiuse ma non blindate».

Nel viaggio sarà «forte l'impronta multietnica e culturale», puntualizza il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede. «Nella preparazione dei diversi eventi sono state tenute presenti la varietà e la ricchezza delle differenti etnie e popolazioni di questi Paesi: i diversi gruppi indigeni, le realtà meticce, le lingue locali in particolare quetchua, aymara, guaranì». Vatican Insider

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