attualita

PAPA FRANCESCO: CON IL LAVORO NON SI GIOCA

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Non prevalga la logica del profitto ma quella della solidarietà e della giustizia

Folla delle grandi occasioni per la prima udienza di papa Francesco dopo la sosta estiva. Oltre cinquantamila persone hanno riempito piazza San Pietro, e c’erano fedeli anche all’esterno, oltre i “confini” fra la Citta del Vaticano e lo Stato italiano. Papa Francesco si è spinto fino a loro, per salutarli, su una jeep scoperta. Nei giorni scorsi la Prefettura della Casa Pontificia aveva distribuito più di ventimila biglietti per questa prima udienza settembrina. Papa Francesco ha incentrato la sua catechesi sulla maternità della Chiesa; e ha avuto parole forti per i cristiani iracheni, e di solidarietà per la diocesi di Terni, Amelia e Narni, i cui cittadini sono preoccupati per la minacciata chiusura di un fabbrica che dà molto lavoro. Papa Francesco ha ricordato con espressione severa che in ogni questione, anche in quelle del lavoro: “Va sempre posta la persona e la sua dignità. Col lavoro non si gioca! Chi per motivi di affari, denaro, guadagno maggiore toglie il lavoro, sappia che toglie la dignità alle persone!”.

Nella sua catechesi papa Francesco ha parlato, con accenti particolarmente appassionati, della “maternità” della Chiesa, interpolando spesso al testo preparato frasi e osservazioni per rafforzare il senso del testo. “Non si diventa cristiani da laboratorio nè da soli, ma si cresce nella fede in una comunità”, ha ricordato il Pontefice, confermando un concetto su cui è tornato qualche volta nel recente passato, e che sembra stargli particolarmente a cuore in questo momento.

La Chiesa è madre, e “ci allatta con la parola di Dio sin da bambini”, ha rilevato sorridendo il Pontefice, e “una madre sempre difende i figli”. La Chiesa è soprattutto madre. “La Chiesa - ha detto il Papa - ha ricevuto da Gesù il dono prezioso del Vangelo non per tenerlo per sé ma per darlo agli altri, come fa una mamma. In questo si mostra il profilo della Chiesa di dare ai suoi figli il nutrimento spirituale per fortificare la vita cristiana. Tutti siamo chiamati ad accogliere con mente e cuore aperti la Parola di Dio che ogni giorno la Chiesa ci dispensa perché questa parola ha la capacità di cambiarci dal di dentro".

"E chi ci da' la parola di Dio? - ha chiesto il Pontefice - La madre Chiesa ci allatta da bambini con questa parola, ci alleva tutta la vita con questa parola, e questo e' grande. E' la Chiesa che con la parola di Dio ci cambia da dentro: la Parola di Dio che ci da' la Chiesa ci trasforma non secondo la mondanità della carne ma secondo lo spirito".

E’ la parola di Dio, e la grazia dei sacramenti che ci permette di “orientare le nostre scelte al bene e attraversare con coraggio e speranza i momenti di oscurità e i sentieri più tortuosi". Ma non basta; non bisogna dimenticare che la possibilità del Male è sempre presente.  La Chiesa ci guida per darci  “la capacità di difenderci dal male". "La Chiesa ha il coraggio di una madre che sa di dover difendere i suoi figli dai pericoli dovuti alla presenza di Satana nel mondo e portarli da Gesù - ha ulteriormente spiegato -. Una madre sempre difende i figli. Questa difesa consiste anche nell'esortare alla vigilanza: vigilare contro l'inganno e la seduzione del maligno, perché' anche se Dio ha vinto Satana questi torna sempre con le sue tentazioni”.

E sorridendo, ha aggiunto: “Lo sappiamo, tutti noi, siamo tentati e sta a noi non essere ingenui. Lui viene come un leone ruggente, dice l'apostolo, e sta a noi essere vigilanti e resistere essendo saldi nella fede. Resistere con l'aiuto della madre Chiesa, che come una buona mamma sempre accompagna i figli nei momenti difficili".

E poi, aprendosi in un largo sorriso, ha esclamato: “Questa è la Chiesa, questa è la Chiesa che amiamo tutti, questa è la Chiesa che amo io: una madre che ha a cuore il bene dei propri figli e che è capace di dare latte per i suoi figli".


E ha concluso, a braccio: "Non dobbiamo dimenticarci però che la Chiesa non sono i preti, non sono i vescovi. No, siamo tutti, la Chiesa siamo tutti. E anche noi siamo figli ma anche siamo madri di altri cristiani. Tutti i battezzati, uomini e donne insieme - ha concluso Bergoglio - siamo la Chiesa”.  E si è chiesto: “Quante volte non diamo testimonianza di questa maternità della Chiesa? Quante volte siamo codardi? Affidiamoci a Maria perché', come madre del nostro fratello Gesù, ci insegni ad avere il suo stesso spirito materno nei confronti dei nostri fratelli, con la capacità di accogliere, di perdonare, di dare forza e di infondere fiducia e speranza. E questo è quello che fa una mamma". (Vatican Insider)

Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.

Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA