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Papa: data fissa per la Pasqua. Chiesa è donna

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

«La Chiesa è disposta a stabilire una data fissa per la Pasqua, in modo che possa essere festeggiata nello stesso giorno da tutti i cristiani, siano essi cattolici, protestanti o ortodossi». Papa Francesco lo annuncia durante la meditazione nella basilica di San Giovanni in Laterano, in occasione del raduno mondiale dei sacerdoti. Rispondendo a una domanda sull’ecumenismo e sui rapporti con la Chiesa ortodossa, sia di Costantinopoli che di Mosca, il Papa afferma che «la Chiesa cattolica è disponibile a rinunciare alla data determinata per la domenica di Pasqua dal primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera».



La tradizione e le regole

Secondo la tradizione cattolica la festa che celebra la Resurrezione è una festa mobile: la sua data varia di anno in anno perché è correlata con il ciclo lunare. La regola che fissa la data della Pasqua cristiana fu stabilita a seguito del Concilio di Nicea (325): la Pasqua cade la domenica successiva alla prima luna piena di primavera (all’epoca dei primi computi l’equinozio cadeva il 21 marzo, che pertanto si fissò come data di riferimento). Di conseguenza la Pasqua non può che essere compresa nel periodo dal 22 marzo al 25 aprile. E non può che essere di domenica, giorno appunto della Resurrezione di Gesù, dopo il Triduo Pasquale della Via Crucis e della crocefissione.



Gli ortodossi

La data della Pasqua ortodossa è calcolata utilizzando il calendario giuliano, quello messo a punto dall’astronomo greco Sosigene di Alessandria e scelto da Giulio Cesare nel 46 a.C. come calendario ufficiale di Roma e di tutto l’Impero. In seguito a usarlo furono tutti i Paesi d’Europa e d’America cristianizzati. Fu poi il monaco Dionigi il Piccolo nel 532 a creare una regola per il calendario giuliano



I cattolici e i protestanti

La Pasqua di cattolici e protestanti si regola sul calendario gregoriano, quello messo a punto da papa Gregorio XIII nel 1582 per regolare i difetti di quello giuliano.



«La Chiesa è donna»

Il Papa è anche tornato a parlare, sempre al terzo ritiro mondiale dei sacerdoti organizzato dai movimenti carismatici, del rapporto fra la Chiesa e le donne:«Sono contento che qui in prima fila ci siano le donne, perché il genio femminile nella Chiesa è una grazia, la Chiesa è donna, è “la” Chiesa, non “il” Chiesa, è sposa di Cristo, è madre del santo popolo fedele di Dio. La Chiesa è donna, le donne qui sono immagine e figura della chiesa e della madre, esprimono in modo speciale la collaborazione, ai reclami femministi (rispondo) che Maria è molto più importante degli apostoli». Nel colloquio con i sacerdoti il Papa ha ripreso anche uno dei suoi argomenti preferiti: la misericordia «prima caratteristica del confessore» implorando di non negare misericordia a chi chiede perdono o chiede i sacramenti pur se in posizione irregolare, insistendo anche sulla necessità che il pastore trasmetta al popolo la «tenerezza di Dio». (Ester Palma - Corriere della Sera)

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