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Francesco alla Caritas: siate per i poveri la carezza della Chiesa

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Portare avanti l'impegno per educare all'incontro rispettoso e fraterno tra cultura e civiltà, e alla cura del creato, per una ecologia integrale

Non stancatevi di essere la carezza misericordiosa del Signore, “attraverso la mano della sua Chiesa”. E’ l’esortazione rivolta da Papa Francesco ai partecipanti al Convegno della Caritas delle diocesi italiane che si sono riunite in questi giorni a Sacrofano, vicino Roma. Dal Pontefice anche un appello a cercare di rimuovere le cause della povertà per prevenire l’emarginazione.

“I poveri sono la proposta forte che Dio fa alla nostra Chiesa, affinché essa cresca nell’amore e nella fedeltà”. Papa Francesco ha riassunto così il significato più autentico del servizio che ogni giorno contraddistingue l’impegno delle Caritas delle diocesi italiane.



Il povero ha bisogno della carezza misericordiosa del Signore

Il Papa ha innanzitutto rammentato che nel povero noi scorgiamo la presenza di Cristo. Dunque, bisogna “rispondere sempre meglio al Signore che ci viene incontro nei volti e nelle storie delle sorelle e dei fratelli più bisognosi”:

“Egli sta alla porta del nostro cuore, delle nostre comunità, e attende che qualcuno risponda al suo ‘bussare’ discreto e insistente: aspetta la carità, cioè la ‘carezza’ misericordiosa del Signore, attraverso la ‘mano’ della sua Chiesa. Una carezza che esprime la tenerezza, la vicinanza del Padre”.



La vostra misericordia, ha proseguito rivolgendosi agli operatori della Caritas, sia “concreta e competente”, “personale ma anche comunitaria; credibile in forza di una coerenza che è testimonianza evangelica” ma anche “aperta a tutti, premurosa nell’invitare i piccoli e i poveri del mondo a prendere parte attiva nella comunità”.



La Caritas stimoli tutta la comunità a farsi vicina ai poveri

Francesco ha ribadito che la famiglia è la culla della carità ed ha esortato a superare “la tentazione della solidarietà corta ed episodica” scegliendo di offrire “le risorse della propria quotidiana disponibilità”. Quindi, ha messo l’accento su quello che dovrebbe essere “l’obiettivo principale” dell’agire della Caritas:

“Essere stimolo e anima perché la comunità tutta cresca nella carità e sappia trovare strade sempre nuove per farsi vicina ai più poveri, capace di leggere e affrontare le situazioni che opprimono milioni di fratelli - in Italia, in Europa, nel mondo”.



Serve approccio solidale verso i migranti, favorire l’integrazione

Non poteva mancare qui un riferimento agli immigrati per i quali il Papa chiede uno sforzo di “prossimità”. Se infatti, il fenomeno delle migrazioni presenta oggi “aspetti critici”, ha osservato, “rimane pur sempre una ricchezza e una risorsa, sotto diversi punti di vista”:

“E’ dunque prezioso il vostro lavoro che, accanto all’approccio solidale, tende a privilegiare scelte che favoriscano sempre più l’integrazione tra popolazioni straniere e cittadini, offrendo agli operatori di base strumenti culturali e professionali adeguati alla complessità del fenomeno e alle sue peculiarità”.



Rimuovere le cause della povertà, prevenire l’emarginazione

La Caritas italiana, ha detto ancora, non si stanchi di “promuovere, con tenace e paziente perseveranza, comunità che abbiano la passione per il dialogo” e di non solo affrontare i problemi, ma individuare anche le cause:

“Sia sempre vostro vanto la volontà di risalire alle cause delle povertà, per cercare di rimuoverle: lo sforzo di prevenire l’emarginazione; di incidere sui meccanismi che generano ingiustizia; di operare contro ogni struttura di peccato”.

Infine Francesco ha chiesto alle istituzioni di impegnarsi a promuovere “un’adeguata legislazione, in favore del bene comune e a tutela delle fasce più deboli”.( Alessandro Gisotti - Radio Vaticana)

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