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L'ospedale voluto da padre Pio compie 60 anni

Gelsomino Del Guercio
Pubblicato il 30-11--0001

Il cardinale Montenegro ha chiuso i festeggiamenti e ricordato l'amore del frate per gli ammalati, che un giorno lo porto' a ideare nella sua cella l'ospedale

Si sono conclusi a San Giovanni Rotondo i festeggiamenti per il 60° anniversario dell'Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, l'opera di San Pio da Pietrelcina da lui fortemente voluta e inaugurata nel maggio del 1956. Casa Sollievo della Sofferenza è oggi uno degli ospedali più all'avanguardia del mezzogiorno d'Italia. Un imponente struttura che domina tutto il paese di San Pio e che ospita ogni anno migliaia di ammalati da tutta Italia.

 CURE E PREGHIERA
 Il cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento e presidente della Commissione Episcopale per il Servizio della Carità e della Salute della C.E.I ha ricordato come il Santo di Pietrelcina ebbe una doppia intuizione. La realizzazione di una struttura che potesse accogliere ammalati da tutte le parti d'Italia e «che la cura degli ammalati non avrebbe potuto raggiungere il suo obiettivo senza il supporto della preghiera; così come era certo che la preghiera rischiava di risultare sterile se non sfociava nel bisogno di farsi carico, anche concretamente, delle sofferenze fisiche e morali di tante persone».

 L'ESEMPIO DI SAN PIO
 Per il cardinale Montenegro «Casa Sollievo appare, a distanza di 60 anni, sempre più una profezia e una sfida. In questa giornata, più che sfogliare l'album dei ricordi, dovremmo accendere la fantasia dello spirito per immaginare quanto siamo chiamati a compiere oggi e domani, qui e altrove. É vero che Padre Pio è stato unico, ma è anche vero che noi tutti, grazie al battesimo, siamo chiamati a imitarne l'esempio, facendoci muovere dal fuoco dell'amore di Dio».

 LE ORIGINI DELLA CASA
 Le parole del cardinale portano con lo sguardo alle origini dell'imponente edificio che domina San Giovanni Rotondo, nato nelle parole e su appunti di carta il 10 gennaio del 1940, mentre San Pio era nella sua cella con alcuni dei suoi figli spirituali. Un nucleo di fedeli guidati ­ si legge sul portale dell'Opera di San Pio ­ esortati e incoraggiati da Padre Pio e mossi, nel difficile cammino intrapreso per realizzare il suo disegno, da una grande fiducia nella Provvidenza.

 4 MILIONI DI LIRE
 Con un fondo cassa di solo quattro milioni di lire, la costruzione iniziò subito dopo la sospensione forzata per gli eventi bellici, sulla base del progetto di Angelo Lupi, un uomo abruzzese di grande genialità che non era né ingegnere né geometra, ma autore di un progetto piaciuto a Padre Pio, che lo scelse tra altri indicando anche il luogo dove l'ospedale, allora chiamato "clinica", doveva sorgere: la montagna vicina.

 DONO DELLA PROVVIDENZA
 Fu necessario uno sbancamento massiccio della dura roccia garganica, con l'arruolamento di centinaia di operai reduci dalla guerra e venuti dai campi animati dalla volontà di lavorare all'erezione di quell'Opera che appariva a tutti come un dono della Provvidenza, nato dalla spiritualità e dal grande sentimento di carità di Padre Pio.

 I GRUPPI DI PREGHIERA
 Come sostegno di quella azione cristiana volta ad alleviare le sofferenze, nascono in parallelo all'Ospedale i Gruppi di Preghiera, un movimento spirituale laicale, diffuso in tutto il mondo, che trova il suo carisma fondamentale nella preghiera di intercessione. Casa Sollievo della Sofferenza fu inaugurata il 5 maggio 1956 come clinica privata di 250 posti letto, con le branche fondamentali di chirurgia e medicina generale, ostetricia e ginecologia, pediatria, radiologia, laboratori per esami clinici, ortopedia, ambulatori.

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