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Iran, arriva l'estate: iniziata campagna pubblicitaria che invita le donne a non scoprirsi

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Un albero diviso a metà, una parte coperta di foglie e l'altra spoglia: "qual'è la più bella"? Un cannone con un rossetto rosso al posto della canna, e due orologi come ruote: "ogni secondo nel mondo vengono venduti 22 rossetti". Sono solo due dei manifesti che in questi giorni sono comparsi nella metropolitana di Teheran, in una nuova campagna per invitare le donne a non spogliarsi con i primi caldi ma ad attenersi alle regole del velo islamico e di un abbigliamento casto.

I manifesti lanciano messaggi diretti e indiretti. Sotto una mela sbucciata a metà si legge ("forse vestirsi è una limitazione, ma mantiene la nostra salute mentale e le nostre emozioni"), e sotto una chiave la scritta "l'hijab è la porta per il paradiso". A Victor Hugo si ispira l'immagine di una bimba-burattino tirata da tanti fili ("dicono che la schiavitù in Occidente se ne sia andata ma in realtà continua sulle donne con il nome di puttana". Tre boccioli di rosa che pendono all'ingiù ci dicono invece che "la castità è un limite che ci dà il gioiello", mentre sotto una scatola di fazzoletti di carta rivestita da cactus si legge che "il nostro vestiario fa capire agli altri chi siamo". Il tema dell'hijab torna sempre con l'inizio dell'estate, quando anche molte donne tendono a scoprirsi. Un momento favorevole per le squadre di severe vigilanti sull'abbigliamento delle donne, ma anche per più suadenti campagne di sensibilizzazione.

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