attualita

Il 2016 tra buone e cattive notizie

Mario Scelzo
Pubblicato il 30-11--0001

Cinque aspetti negativi e cinque positivi del 2016, chiudendo con le “prospettive” di speranza per il 2017

Stiamo per salutare un anno intenso, vorrei provare a ripercorre alcuni eventi che nel bene o nel male hanno caratterizzato l’anno appena trascorso: per esigenze di sintesi mi concentrerò su 5 aspetti negativi e 5 positivi del 2016 (anche se come vedremo alcuni si possono leggere in maniera ambivalente), chiudendo con le “prospettive” di speranza per il 2017.

L’anno inizia con una triste notizia, la scomparsa nel mese di Gennaio al Cairo - e si apprenderà poi l’assassinio a seguito di brutali torture - del ricercatore italiano Giulio Regeni, un giovane brillante e dinamico, cittadino del mondo e di casa nelle più prestigiose università inglesi, rimasto probabilmente vittima di una lotta di potere tra le varie fazioni della polizia egiziana. Ancora oggi non conosciamo la verità, richiesta a gran voce dalla mamma, Paola Regeni, donna diventata simbolo della lotta per la difesa dei diritti umani. Ci consola in parte notare la vicinanza e l’affetto a lei mostrati da parte di tutto il popolo italiano che continua a chiedere Verità per Giulio Regeni.

Il 2016 è stato probabilmente l’anno peggiore per quanto riguarda il terrorismo internazionale.  Bruxelles, Nizza, Berlino, il vile assassinio di Padre Jaques Hamel lo scorso 26 Luglio, la scia di morte e paura lasciata dall’Isis ha purtroppo caratterizzato questo anno di dolore. La forza del male ha colpito tante città europee, ma anche l’Italia ha pagato il suo prezzo di sangue con la morte a Berlino di Fabrizia di Lorenzo, giovane donna che da qualche anno aveva scelto di costruirsi la sua vita in Germania. Va sottolineato, e questa è in qualche modo una buona notizia, che se l’Isis ha accentuato gli atti di terrorismo è anche perché sta perdendo terreno “in casa”. Nel corso del 2016 lo Stato Islamico ha subito molte sconfitte militari, solo per ricordarne una l’esercito iraqeno ha riconquistato lo scorso mese di novembre la città strategica di Mosul.

Sempre nel 2016 si è probabilmente toccato il picco del fenomeno migratorio, con milioni di persone che sono scappate dalle guerre e dalle carestie. In particolare, non sembra esserci fine al dramma del popolo siriano, con Aleppo assediata e scenari internazionali che non fanno presagire nulla di buono. Anche qui, una nota di speranza arriva dai Corridoi Umanitari, di cui vi ho parlato nel mio precedente articolo. LEGGI L'ART. SUI CORRIDOI UMANITARI

Ogni cittadino italiano è poi rimasto drammaticamente colpito dalle scosse di terremoto che hanno devastato le zone del centro Italia. Dopo la prima ondata sismica che nella notte del 24 Agosto ha letteralmente distrutto Amatrice ed altri borghi circostanti causando quasi 300 morti, quando si iniziava a parlare di ricostruzione, una seconda ondata sismica tra il 26 ed il 30 Ottobre, pur miracolosamente non creando vittime, ha seminato distruzione e danni in Umbria e nelle Marche, si pensi solo alla distruzione della Chiesa di San Benedetto a Norcia.

Anche se può sembrare paradossale dirlo e non vorrei urtare la sensibilità di nessuno, il Terremoto ha avuto un “effetto benefico” creando una enorme catena di solidarietà, concreta e fattiva, che dal mondo dello spettacolo alla politica, dallo sport alla gente comune passando per la rete del volontariato, si è prodigata – e sta continuando a farlo – per portare soccorso alle popolazioni colpite. Ci è sembrato che in questa occasione la solidarietà sia stata ancora più forte che in passato, arriverei a dire che si è risvegliato anche un sentimento desueto, l’orgoglio nazionale, il voler aiutare i terremotati ma anche il voler ricostruire borghi come Amatrice e Norcia che caratterizzano la nostra identità nazionale.

A questo quadro già non particolarmente sereno, va aggiunta la decisione del popolo americano di affidare le redini degli Usa al miliardario Donald Trump. Ovviamente è presto per giudicare, ma indubbiamente in molti (anche chi scrive) guardano con preoccupazione alla sua Presidenza, considerando la sua campagna elettorale sessista, spesso violenta, incentrata sulle logiche dei muri e della chiusura, ispirata da una ideologia che potrebbe allontanare gli Stati Uniti dal consesso delle potenze democratiche occidentali. Il 2017 ci dirà se le nostre preoccupazioni sono eccessive o se Trump una volta insediatosi modererà i suoi toni da battaglia.

Passiamo alle Buone Notizie, la prima di cui vi parlo ci arriva dall’Africa: è di pochi giorni fa la notizia, diffusa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, della efficacia al 100% di un vaccino contro il Virus Ebola. Come ricorderete, l’epidemia iniziata nel 2014 e trascinatasi nel corso del 2015 aveva causato quasi 12.000 morti nei paesi dell’Africa Australe e creato allarme e preoccupazione in tutto il mondo. Bene, forse grazie ai progressi della ricerca e va detto, ad ingenti finanziamenti messi a disposizione dall’Onu e dai paesi occidentali, potremmo aver detto addio ad una delle malattie più letali della storia.

Buone Notizie ci sono arrivate dal Sudamerica, dalla Colombia passando per Cuba. Dopo 50 anni di Guerra Civile tra il Governo e le Farc, e dopo una lunga opera di mediazione operata tra gli altri da Papa Francesco e portata a termine a Cuba, è stato firmato a Cartagena lo scorso mese di Ottobre l’Accordo di Pace per la Colombia. Anche gli accademici di Stoccolma hanno voluto premiare gli sforzi del Premier Colombiano Juan Manuel Santos assegnandogli il Premio Nobel per la Pace, riconoscendo il suo sforzo incessante per la pacificazione nazionale, ed il popolo colombiano, dopo qualche iniziale perplessità dovuta alle modalità operative dell’accordo ma non al risultato finale, sembra essersi incamminato sul sentiero della Pace.

Da Cuba, nel 2016, è passata la Storia con la S maiuscola: dalla fine dell’embargo con gli Usa all’abbraccio tra Papa Francesco e Kiril, dal concerto dei Rolling Stones (simbolo della fine dell’embargo) alla morte di Fidel, figura controversa ma indubbiamente uno dei personaggi che hanno segnato il Novecento. La vicenda di Cuba si intreccia con quella del vicino americano, la speranza è che gli accordi diplomatici presi da Obama con Raul Castro, che di fatto avevano avviato un processo atto a riportare Cuba nel consesso delle nazioni libere, non verranno rinnegati dalla Presidenza Trump.

Ma il simbolo del 2016, il modello di speranza e di umanità, è a mio parere la figura di Papa Francesco, sempre più testimone di solidarietà e, nell’anno giubilare appena concluso, Maestro di Misericordia. Impossibile sintetizzare un anno del magistero di Papa Francesco, ci limitiamo a ricordarlo tra i migranti a Lesbo, tra i terremotati ad Amatrice, ci resta impressa l’immagine dell’incontro internazionale di Preghiera per la Pace ad Assisi, ci piace chiudere ricordando il suo 80° compleanno, per festeggiare il quale il Santo Padre ha donato dolci a tutte le strutture di accoglienza della città di Roma. Un gesto di simpatia umana per addolcire la vita di chi vive nel bisogno, il mio augurio è che il 2017 sia un anno “segnato” dalla dolcezza e dalla tenerezza e non dalla violenza e dal terrorismo.


Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.

Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA