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Francescani martiri in Perù, il Vaticano esamina la causa

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Nel febbraio 2015 il Vaticano esaminerà l’argomento del presunto martirio di due frati polacchi e di un sacerdote italiano assassinati dai terroristi di Sendero Luminoso in Perù, che trucidarono migliaia di persone negli anni ’80 e ’90 del secolo scorso. A darne notizie, attraverso il proprio sito, sono i Frati Minori Conventuali. E non è un caso che siano loro ad annunciare la "pratica".


DUE CONVENTUALI E UN SACERDOTE

I frati che avrebbero subito il martirio sono Michał Tomaszek e Zbigniew Strzałkowski, dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, e Alessandro Dordi, sacerdote diocesano fidei donum di Bergamo, assassinati rispettivamente nelle cittadine di Pariacoto e Santa nel 1991. La causa di beatificazione dei tre Servi di Dio, scrivono i conventuali, è arrivata alla fase dell’esame da parte dei Cardinali e Vescovi, che studiano la Positio, il libro che raccoglie tutti i documenti che si riferiscono al loro caso e che serve come base per il verdetto finale se potranno essere dichiarati martiri.


ULTIMA PAROLA AL PAPA

Il postulatore della causa dei tre missionari è il frate conventuale Angelo Paleri. Quest'ultimo all'Agi ha spiegato che Congregazione ordinaria dei Cardinali che esaminerà il caso “è fissata per il 3 febbraio 2015”. Il religioso ha precisato tuttavia se i Cardinali e Vescovi daranno un voto positivo, dipenderà poi da Papa Francesco pubblicare o no il decreto sul loro martirio. Se ciò non accadesse, “la causa terminerebbe lì!”, ha sentenziato fra' Angelo.


ASSASSINATI DURANTE UN'IMBOSCATA

La Congregazione delle Cause dei Santi già il 5 giugno 1995 aveva permesso l’apertura dell’inchiesta diocesana per questi tre Servi di Dio, un anno prima che si compisse il termine richiesto dalle attuali norme della Chiesa, cioè prima che passassero cinque anni dalla morte dei candidati. I conventuali ricordano che i tre religiosi furono assassinati dopo aver celebrato l’Eucaristia, con colpi d’arma da fuoco. Ad uno di loro fu tesa un’imboscata, mentre sui corpi degli altri due i terroristi lasciarono un cartello con la scritta: “Così muoiono i lacchè dell’imperialismo”. (Gelsomino del Guercio)

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