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Ddl scuola, sì al Senato tra le proteste

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

L’Aula del Senato con 159 sì e 112 astenuti ha approvato la richiesta di fiducia avanzata dal Governo sul maxi-emendamento interamente sostitutivo del Ddl di riforma della scuola. La chiama si è svolta tra le contestazioni dell’opposizione e con presenti 273 senatori. Non hanno partecipato al voto, non esprimendo la fiducia al Governo, i senatori del Pd, Corradino Mineo, Walter Tocci, Roberto Ruta e Felice Casson. Il provvedimento, con le modifiche contenute nel nuovo testo, torna ora alla Camera.

«Ce l’abbiamo fatta». Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ha mandato questo messaggio al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, appena uscita dall’Aula. E ai microfoni di Sky ha commentato: «Tempi straordinari per un’operazione gigantesca di queste proporzioni». 

A Palazzo Madama è andata in scena una seduta ad alta tensione. Nelle piazze sono invece andati in scena i flash mob degli studenti contro la riforma, i grillini si sono presentati in Aula con i lumini rossi sui banchi e lutto al braccio per «celebrare il funerale della scuola». I leghisti hanno esposto cartelli con la scritta «fuori i bulli dalla scuola» corredati da una foto di Renzi in versione Fonzie. I senatori Sel hanno indossato magliette bianche con la scritta «Libertà di insegnamento» e «Diritto allo studio» mentre usano fischietti contro il governo. Il tutto mentre la capogruppo De Petris se la prendeva con il ministro Giannini chiedendo «se davvero ha collaborato a questo schifo di legge».  La stampa

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