cronaca

Caritas: I morti potrebbero essere 6.000

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Terremoto in Nepal, il bilancio è impressionante. «Il numero delle vittime continua a salire. Le stime potrebbero toccare quota seimila persone morte. Si calcola vi siano oltre 5.000 feriti, e migliaia sono sfollati e senzatetto». Fin qui, il nuovo bilancio del direttore della Caritas del Nepal a Fides, Pius Perumana. Confermato dalle ultime stime del ministero degli Interni di Kathmandu: 4138, finora, il numero accertato dei morti e 6800 quello, in continuo aggiornamento, dei feriti. Il sisma che ha colpito il Paese è stato di una violenza devastante, con una scossa di magnitudo 7,8 cui sono seguite, in 48 ore, altre 45 scosse superiori ai 4.5 gradi della scala Richter. Una nuova scossa, di magnitudo 5,1 è stata registrata intorno alle 15.



L’Oms: «Servono subito 5 milioni di dollari»

Secondo l’Oms sono necessari al più presto «cinque milioni di dollari per una prima risposta umanitaria al disastro provocato dal terremoto». Si tratta di una richiesta iniziale di sostegno finanziario di urgenza per l’emergenza sanitaria nel Paese. In un comunicato diffuso all’Onu, l’Oms spiega che «sono necessari ulteriori team medici stranieri che possano essere autosufficienti nelle loro operazioni».

«È una situazione veramente disperata, il numero delle vittime non smette di crescere», ha detto Kamal Singh Bam, portavoce della polizia nepalese, mentre tutto l’esercito, all’incirca 100 mila soldati, è impegnato nelle operazioni di soccorso, rese più complesse dall’interruzione delle strade e dalla mancanza di comunicazione con moltissimi villaggi, soprattutto nelle zone remote. Il distretto in cui è stato registrato il maggio numero di morti è quello di Sindhupalchowk, vicino Katmandu .



Toyota dona 10milioni di yen

Toyota Motor Corporation ha comunicato che effettuerà, insieme alla Toyota Tsusho Corporation, una donazione congiunta di 10 milioni di yen a sostegno delle popolazioni colpite dal sisma. I fondi verranno erogati tramite la Japan Platform, una organizzazione umanitaria che offre aiuti in situazioni di emergenze internazionali, in particolare disastri naturali e a sostegno di rifugiati politici. Questi aiuti sono resi possibili grazie ad un accordo di cooperazione tra associazioni non governative, aziende quali Toyota Motor Corporation e Toyota Tsusho Corporation, ed il governo del Giappone.



Emergenza sanitaria

Altre valanghe sono ancora in corso, e interi villaggi stanno per essere evacuati. L’intera comunità internazionale (Usa, Gran Bretagna, Nuova Zelanda, Australia in testa) ha cominciato a inviare aiuti e personale nelle zone colpite. Si teme ora il rischio di epidemie: il sistema sanitario nepalese è già al collasso e non riesce a fare fronte alla continua emergenza, mentre le farmacie sono assediate da chi chiede medicine e aiuto. «Ci sono persone accampate all’aperto con depositi di rifiuti nelle vicinanze e non possono ricevere mascherine. Non hanno inoltre accesso a cibi nutrienti e all’acqua potabile, e questo può far esplodere malattie infettive», ha riferito Girwan Timalsena, dell’ospedale universitario di Tribhuwan, vicino alla capitale. Mentre l’Unicef stima che siano un milione i bambini nepalesi che hanno visto aggravare ulteriormente la loro condizione di vita a causa del terremoto .





Stranieri: il bilancio

Secondo le autorità nepalesi i numeri dei dispersi sono ancora altissimi. Due alpinisti e uno speleologo italiani sono morti e altri tre sono ancora dispersi. Almeno due francesi sono morti nel terremoto in Nepal, ha annunciato il ministro degli Esteri, Laurent Fabius. Il ministro ha anche detto che la Francia sta cercando di contattare altri 676 connazionali di cui non si hanno notizie. Sono invece oltre cento gli spagnoli di cui non si hanno notizie, mentre tre alpinisti americani sono morti in vetta.



Stime

L’epicentro del sisma è stato registrato nel cuore del Paese, a 80 km nord ovest dalla capitale Kathmandu. Il terremoto è il più grave mai avvenuto in Nepal da 80 anni a questa parte. Nel 1934 un terremoto ugualmente devastante fece 8.500 morti. Nel 2005 il Kashmir fu colpito da un sisma che causò la morte di 84 mila persone. (Corriere)

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