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L'ARTE DEL DIALOGO E UNA PALESTRA PER RENDERE I RAGAZZI PROTAGONISTI

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Il debate insegna ad andare oltre il dialogo dialettico per trovare un punto di incontro comune

Tra chi con convinzione sogghigna  che homo homini lupus e chi con slancio fiducioso sostiene homo sum, nihil humanun mihi alienum puto, ho sempre scelto l’uomo animale politico e sociale, incantata sin da bambina dall’immagine di san Francesco che ammansisce il lupo.

Per questo, nonostante la realtà aggredita  di lupi quotidiani, continuo a credere che la scuola abbia infinite possibilità per (ri)cominciare a costruire con i ragazzi l’arte del dialogo, del confronto dialogico.

Per questo mi  piace raccontare un progetto, che è soprattutto un’esperienza, nato nella mia scuola – l’ITE Enrico Tosi di Busto Arsizio – e condiviso in rete con altre scuole della Lombardia.

Il progetto è il Debate;  “Wedebate” è la rete.

Il Debate  è un metodo- diffuso nelle scuole internazionali -  per imparare a parlare, a esprimersi, a dialogare; ciò non significa solo sviluppare capacità di argomentazione, ma anche la capacità di trovare idee, la flessibilità nel sostenere una posizione che non sia quella propria quando si svolge un ruolo di rappresentanza, l’apertura mentale che permette di accettare la posizione degli altri, l’ironia e l’eloquenza che contribuiscono a rendere il dialogo piacevole.

Nel debate la conversazione non è libera né si improvvisa: occorre documentazione per sostenere la tesi assegnata e il rispetto delle regole delle diverse fasi del debate stesso.

Il debate è un esercizio di democrazia, una palestra di intelligenza, che rende protagonisti i ragazzi e restituisce alla scuola il ruolo di promotrice di pensiero, di immaginazione.

Ri-educare i ragazzi  a discutere civilmente di  questioni sociali e civili significa ri-costruire per loro e con loro modelli di cittadini interessati e impegnati per il bene comune, il fine ultimo e alto della politica, e riavvicinarli a un sapere che sia cultura al servizio dell’intelligenza e del cuore.

Nella comunicazione è importante farsi capire e convincere l’altro, ma altrettanto comprendere le ragioni dell’interlocutore e aprire nuove prospettive, anche con creatività.

Il debate, ad esempio, insegna ad andare oltre il dialogo dialettico la cui finalità è trovare un punto di incontro comune, e a sperimentare il dialogo dialogico: prendendo coscienza dei singoli punti vista e opinioni, si amplia la comprensione reciproca e si trovano nuove intese, spesso prima non immaginate.

Si passa in tal modo dalla disputa alla collaborazione e questo è possibile anche mettendo in gioco un vocabolario comune da cui partire per conciliare interessi molteplici a volte contrapposti e generare un consenso fattivo .

Questo significa che anche quando i debaters di un gruppo o un singolo debater preparano le proprie  argomentazioni imparano che, mentre strutturano l’esposizione della propria posizione, devono tenere presente il punto di vista  dell’  interlocutore o del pubblico, immaginare le loro confutazioni, essere consapevoli dei punti di forza e di debolezza della propria e altrui. 

Per tradizione culturale parlare di debate nelle scuole italiane significa ritornare al glorioso passato della retorica e collegarlo in particolar modo alla filosofia.

L’esperienza della rete “Wedebate” nasce, invece,  in un istituo tecnico economico – ITE Enrico Tosi  di Busto Arsizio - dall’intuizione e dalla verificata esigenza di chi vive quotidianamente l’esperienza della classe  che la capacità di capire, esprimersi e sostenere la propria idea  non è tanto un dono di natura o una competenza solo per pochi, ma una competenza che la scuola deve contribuire a formare per tornare a essere luogo del pensiero e delle pari opportunità.

Dall’ITE Tosi la passione per il Debate si è allargata ad altre  scuole lombarde, che unite nella Rete Wedebate,  ne sperimentano le potenzialità formative in ambito curricolare ed extracurricolare. 

Le scuole della Rete “Wedebate”– il liceo Classico e scientifico di Gallarate, l’ISIS Mosè Bianchi di Monza, l’ITCG Maggiolini di Parabiago, l’ISIS Capirola di Leno e l’ISIS Majorana di Seriate – portano ciascuna il contributo del proprio curriculum per cui il sapere e le competenze filosofiche del liceo si mescolano con quelle tecniche delle altre scuole, creando i presupposti per far cadere stereotipi e barriere di scuole di serie A e di serie B e per costruire legami tra scuole che “competono”, cioè concorrono insieme verso un obiettivo comune.

Il Debate, quindi, mette in gioco una serie di attività razionali ed emotive che coinvolgono tutta la persona; necessita sicuramente di una conoscenza di regole specifiche e di comunicazione, oltre che della capacità di trovare informazioni  solide per sostenere il propio punto di vista e la propria tesi; sviluppa attitudini all’ascolto e al confronto, promuove la costruzione di modelli positivi di ragazze e ragazzi, futuri donne e uomini, che si ascoltano e dialogano.

Una bella proposta per risolvere i conflitti in questo mondo di arrabbiati.

 

Angela Nadia Cattaneo

Preside ITE Enrico Tosi – Busto Arsizio

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