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Papa Francesco: 'Il problema dei preti sposati è nella mia agenda'

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

L'episodio è accaduto martedì 10 febbraio ma il papa lo ha reso noto solo oggi durante l'incontro con il clero romano. Durante la consueta messa alla Domus Santa Marta, Bergoglio ha affrontato il tema del matrimonio dei sacerdoti.

Alla celebrazione erano presenti sette preti che festeggiavano il loro 50esimo di sacerdozio, ma anche cinque sacerdoti che hanno lasciato il ministero perchè si sono sposati. Alla domanda di uno dei preti presenti, don Giovanni Cereti, sulla questione dei preti sposati (nella quale si ricodava il caso delle Chiese Orientali, dove gli uomini sposati possono essere ordinati sacerdoti e le migliaia di preti sposati di rito latino che invece non possono celebrare), Bergoglio ha risposto a sorpresa: "Il problema, ha assicurato Francesco nella sua risposta, è presente nella mia agenda".

Si tratta di una nuova apertura del Pontefice che segue quelle emerse durante i lavori del Sinodo straordinario sulla famiglia sull'eucarestia ai divorziati risposati e sui gay. Secondo notizie pubblicate in Brasile, alcuni mesi fa il papa avrebbe scritto al cardinale brasiliano Claudio Hummes una lettera sulla possibilità di avviare una riflessione sul celibato ecclesiastico relativa ai cosiddetti "viri probati" cioè a uomini di età non giovane, sposati, che conducono una vita familiare e religiosa esemplare, e ai quali alcuni ritengono che possano essere affidati compiti nella Chiesa al pari dei sacerdoti. La notizia della lettera di Francesco è stata però ridimensionata dal portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, per il quale "non c'è nessuna lettera del Papa al cardinale Hummes sulla materia indicata". Ma, ha aggiunto il gesuita, "è vero invece che il Papa ha invitato in più di una occasione i vescovi brasiliani a cercare e proporre con coraggio le soluzioni pastorali che ritengano adatte ad affrontare i grandi problemi pastorali del loro Paese".

Ai sacerdoti romani riuniti nell'Aula Paolo VI, Bergoglio ha chiesto di "recuperare il fascino della bellezza" cioè "quello stupore che ti attira e ti tiene in contemplazione, generato dall'incontro con Dio" e ha dedicato un lungo passaggio alle omelie, a "quell'ars celebrandi" che per i sacerdoti rappresenta "una vera e propria sfida". Proprio ai sacerdoti il papa ha dedicato un nuovo tweet: "Dove ci sono uomini e donne che hanno consacrato la loro vita a Dio, c'è gioia".

Non siate showman", ha detto Francesco al clero presente all'incontro, dopo aver accennato alla divisione fra quei sacerdoti che predicano spontaneamente e quelli che invece lo fanno in un'atmosfera artificiale, lontana da quell'autentico "stupore" che deve derivare dalla preghiera e dall'incontro divino. Francesco ha insisitito sullo "stupore" ma anche su altri aspetti come "entrare e fare entrare nel mistero": "Se sono eccessivamente rubricista e rigido, allora - ha spiegato - tutta la forza è in quella forma. Se sono il protagonista nemmeno faccio entrare nel mistero". Invece, con il suo atteggiamento il sacerdote "deve fare in modo che il Signore provochi". A chiedere al Pontefice una "riflessione su un tema molto importante per i sacerdoti, che predicano bene ma che possono sempre migliorare" è stato il cardinale Agostino Vallini, vicario del Papa per la diocesi di Roma, che ha definito l'ascolto del Papa un "bagno salutare e una luce nel cammino sacerdotale".

Nell'introduzione il Papa ha raccontato anche un simpatico aneddoto: nel 2005, quando intervenne sul tema delle omelie ad una "plenaria" della Congregazione per il culto divino e i sacramenti, il cardinale Jorge Mario Bergoglio si beccò due rimproveri da colleghi illustri, entrambi tedeschi: il cardinale Meisner (che era l'arcivescovo di Colonia) e l'allora cardinale Joseph Ratzinger che lo riprese perché nel suo intervento mancava il "sentirsi davanti a Dio". "Aveva ragione, di questo non avevo parlato", ha rivelato oggi Papa Francesco. La Repubblica

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