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Le Porte Sante di Assisi

ORAZIO LA ROCCA
Pubblicato il 30-11--0001

Quattro Porte Sante aperte: Basilica di San Francesco, Porziuncola, Istituto Serafico e Duomo di San Rufino

Il Giubileo della Misericordia, come si sa, per volontà di papa Francesco si sta celebrando in tutto il mondo – non solo a Roma e in Vaticano come è avvenuto in passato – con i pellegrinaggi e gli attraversamenti delle Porte Sante locali. Ed Assisi non poteva essere una eccezione. Nella città di san Francesco dall'inizio dell'Anno della Misericordia sono state aperte 4 Porte Sante che segnano i punti salienti del percorso giubilare che fanno le migliaia di pellegrini che si recano a pregare sulla tomba del Poverello. La prima tappa è presso la Porta Santa della Basilica San Francesco, inaugurata con la presenza del vescovo di Assisi, monsignor Domenico Sorrentino, e del custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti, ed aperta – significativamente - col frate più anziano della comunità francescana, padre Vladimiro Penev.


Dal giorno dell'inaugurazione, è attraversata praticamente da un fiume continuo di pellegrini provenienti da ogni parte del mondo, che arrivano sui luoghi di san Francesco anche per essere testimoni della felice coincidenza del Giubileo della Misericordia con gli 800 anni dalla proclamazione del ‘Perdono di Assisi’. «È un anno di misericordia e grazia. Abbiamo l’opportunità di rivolgere i nostri cuori e le nostre menti verso Dio e verso i nostri fratelli, soprattutto i più deboli – commenta padre Mauro Gambetti – la porta Santa della Basilica di San Francesco d’Assisi si apre per i fragili corpi che attendono la salvezza, per i cuori sognanti o angosciati, per gli sguardi profondi o disorientati e per offrire una dimora a tutti. La dimora di Dio». «La porta Santa della Basilica di S.Francesco – secondo il direttore della sala stampa del Sacro Convento, padre Enzo Fortunato – ci avvicina alle ferite che l’uomo ha subito nella storia. Piaghe da sanare.

Un messaggio universale di misericordia, amore e pace che Assisi propone grazie a san Francesco». A quanti attraversano la Porta Santa è stato anche predisposto un ideale pellegrinaggio giubilare all'interno della Basilica formato da sette tappe francescane. Si parte dalla Porta Santa, per continuare verso la tomba di san Francesco, passando per la cappella delle confessioni, l’altare, la Basilica superiore, le opere della misericordia, per concludere con l’ultima tappa “inviati per il mondo” dove, come suggerito da papa Francesco, sono tutti chiamati a far conoscere la bellezza della vita.


Dalla Porta Santa del Sacro Convento a quella della Porziuncola, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, inaugurata anch'essa dal vescovo, monsignor. Domenico Sorrentino, affiancato dal custode della Porziucola, padre Rosario Gugliotta. «Aprire la Porta della Misericordia alla Porziuncola – è il pensiero di monsignor Sorrentino - è confermare quello che la Porziuncola fa già da otto secoli, cioè è un luogo che dispensa misericordia sotto varie forme: nell’annuncio della Parola ma soprattutto attraverso il Sacramento della Riconciliazione. Il luogo per eccellenza della misericordia perché scelto da Dio per intercessione di Francesco come luogo dove Lui si è rivelato come il Dio della Misericordia».

E il messaggio per i pellegrini, aggiunge il vescovo, è quello di Francesco, di otto secoli fa, quando dicendo “Vi voglio mandare tutti in Paradiso”, rivelò il desiderio di voler annunciare la misericordia di Dio a qualsiasi persona, avendo capito che il vero dono che ogni pellegrino, ogni fedele, può ricevere è “accogliere la misericordia, perché la misericordia trasforma il cuore dell’uomo e rende ogni uomo veramente felice”. Questo anno giubilare cade, inoltre, nell’ottavo centenario della concessione dell’Indulgenza della Porziuncola a Francesco (era il 1216), per cui, come spiegano i frati di Santa Maria degli Angeli «c’è anche questa felice concomitanza, che per noi diventa davvero un doppio impegno a far sì che i pellegrini che arrivano trovino e incontrino qualcosa della misericordia di Dio che possa cambiare il cuore dell’uomo così come ha cambiato la vita di Francesco».


Le altre due tappe giubilari assisane si trovano nelle Porte Sante della Cattedrale di San Rufino e dell'Istituto Serafico. Ecco come monsignor Sorrentino ne ha parlato al momento del via ai pellegrinaggi dell'Anno Santo: «Con l’apertura della Porta Santa della Cattedrale di San Rufino e dell’atrio della Misericordia del Serafico ci impegniamo a vivere appieno e concretamente questo anno della Misericordia, con un cuore nuovo, riconciliato e solidale verso gli altri. Mi auguro che Assisi, città simbolo di questo Anno Santo, possa sperimentare l’amore accogliente di Cristo sulle orme di san Francesco e dimostrarlo a quanti pellegrini arriveranno nella città serafica». «Il Papa – ha spiegato ancora il vescovo – ci ha invitato ad aprire le porte, a sviluppare la carità in uscita, a mettere in atto forme di accoglienza verso chi è nello sconforto materiale e spirituale.

Pertanto, la città del Santo che ha vissuto pienamente il Vangelo, deve dare il buon esempio considerando il Giubileo, oltre che per gli aspetti spirituali connessi al perdono sacramentale e all’indulgenza, anche un’occasione di crescita comunitaria; i pellegrini che arriveranno qui devono trovare “chiese aperte”, “servizi accessibili”, “persone disponibili”. Da questo punto di vista trovo bella, e dunque da incentivare ed estendere, l’iniziativa della parrocchia di San Rufino – sottolinea ancora monsignor Sorrentino – dove il priore don Cesare Provenzi sta sollecitando la disponibilità delle famiglie ad accogliere pellegrini in arrivo in città».

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