Pentecoste

di Frate Augusto Drago

Miei cari giovani!

Buona Pasqua! Oggi a gran voce, con la pienezza che giunge al mio cuore dalla Festa che in questo giorno celebriamo, stando alla soglia del vostro cuore, dico ancora “Buona Pasqua! Cristo è Risorto”. Oggi finalmente, il nostro cuore può cogliere l’immensità di questo messaggio, la sua pienezza, il valore grande che ha per la nostra vita!

Come i discepoli in questi cinquanta giorni abbiamo tentato di capire, di mettere insieme i pezzi della vita di Gesù e con la sua anche la nostra! Abbiamo ricordato le sue Parole, per poterne cogliere il senso profondo, per poter far nostra la loro Verità! Ma siamo andati a tentoni. Finché il Maestro si è avvicinato al nostro sentiero “svelandoci il senso delle scritture”, finché ha permesso che noi mettessimo le nostre dita sulle sue ferite per ritrovare in Lui il nostro Signore, finché ha sussurrato con dolcezza il nostro nome accanto alla pietra sollevata del sepolcro, finché, impaurito e desolato, il nostro cuore ha accolto le parole “Pace a voi” che Gesù instancabilmente e con forza ci ha rivolto….Insomma, finché si è fatto presente passo passo accanto a noi in questi cinquanta giorni, per un attimo abbiamo trovato pace. Ma solo per un attimo! La consolazione di sentirlo accanto a noi ci ha appagati, ma la paura, l’incredulità, le nostre ferite, il nostro peccato, l’insicurezza, hanno impedito che la Parola del Risorto mettesse radici in noi! Brevi momenti di felicità, una pace momentanea ha attraversato il nostro cuore, ma poi? Quante volte facciamo esperienza di questa impotenza! Ci troviamo a guardare il cielo, orfani ancora una volta, come i discepoli il giorno dell’Ascensione! Ci troviamo ad assaporare la dolcezza di un incontro, ma dopo pochi istanti il nostro cuore è ancora a lottare con tutto ciò che immancabilmente minaccia la sua pace! Ancora pieni di parole, ma privati della Parola! Ancora chiusi, serrati nelle nostre case, incapaci di uscire!

Ma se per un istante ritorno nel cuore di Gesù, se da quel luogo privilegiato riascolto la sua preghiera nella vigilia della sua passione, ci sono alcune parole che oggi ho da ri-cordare perché si incidano profondamente nel mio e nel vostro cuore! “Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera” (Gv.16,12-13)

"Io pregherò il Padre, ed egli vi darà un altro Consolatore Paraclito perché rimanga tra voi per sempre” (Gv. 14,16); “Lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto" (Gv. 14,26).

Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi
e mi sarete testimoni» (At 1,8).

Oh sì, Signore Gesù! Avevi ragione a dirci che non potevamo ancora comprendere! Averti accanto ci rendeva tutto così facile! Ci sentivamo forti senza comprendere che era la tua forza il nostro sostegno! Ci sembrava di capire, senza renderci conto che erano le tue parole a svelarci il senso di tutto! Ci sembrava di aver trovato finalmente la verità e per un attimo abbiamo creduto di possederla per la nostra bravura, ma è bastato l’istante in cui ti hanno catturato nell’Orto del Getsemani per far crollare tutto, per farci precipitare dal piedistallo che, mentre stavi con noi, ci siamo costruiti! Ci siamo impossessati di te! Ci siamo serviti di te per sentirci forti! Credevamo di capire ogni cosa! Migliori degli altri, semplicemente perché chiamati a seguirti! Ma quanta solitudine Signore abbiamo sperimentato! Quanto i nostri fallimenti hanno bussato alla porta del nostro cuore! Quanto abbiamo messo in crisi la nostra stessa chiamata! Quanto abbiamo dubitato di aver davvero ascoltato la tua voce il giorno in cui hai incontrato ciascuno di noi! Abbiamo dovuto guardare da lontano il Golgota, incapaci perfino di vederti soffrire! Abbiamo dovuto tremare come delle foglie, intimoriti di fare la tua stessa fine: prigionieri nelle nostre stesse città. Abbiamo dovuto guardare, senza nasconderle, le nostre fragilità, le nostre paure, i nostri limiti! Abbiamo dovuto sperimentare tutto questo perché il nostro cuore ricordasse le tue parole: “Riceverete forza!”, “Lo Spirito Santo vi condurrà alla verità tutta intera” “Non vi lascerò orfani!”.

Sì, miei cari giovani! Dobbiamo attraversare i nostri fallimenti, le delusioni che talvolta segnano i passi del nostro cammino, dobbiamo toccare con mano i nostri limiti, per comprendere che solo se rimaniamo nel suo amore, solo allora, porteremo frutto! Che se il tralcio non è attaccato alla vite non può fare nulla!
La festa di oggi, la Pentecoste, ci dà ali, ali d’aquila! Ci fa volare liberi, nel libero cielo di Dio, verso mete alte che danno respiro grande alla nostra vita! Ma lo fa se accettiamo il rischio di guardare con verità noi stessi! Togliamo paraocchi e maschere! Il mondo ci vuole invincibili: mai perdere un colpo, mai arrivare secondi! Sempre primi, sempre efficienti, invincibili, imbattibili! Quante volte chiediamo a noi stessi di essere ciò che non siamo!
Ma oggi, proprio oggi lo Spirito Santo effuso nei nostri cuori, come un tornado viene a far saltare questi nostri schemi! Viene a fare piazza pulita di tutto ciò che ci impedisce di volare liberi! Ci viene a ricordare che la gioia piena, la realizzazione di noi stessi non è opera delle nostre mani, ma del Divino Costruttore!

“Come è possibile? Io non conosco uomo!”(Lc.1, 34) Ricordate le poche e semplici parole di Maria che mette nelle mani di Dio la sua fragilità di creatura? Che altro aveva da consegnare al Padre in quel momento? Anche noi abbiamo questa grande possibilità che non possiamo farci sfuggire! I nostri limiti, le nostre inadeguatezze, le nostre paure, sono tesoro prezioso nelle mani di Dio, se anziché trattenerle e mascherarle dietro una falsa forza e sicurezza, le consegniamo nelle sue mani come unico bene! Sentiremo ripetersi anche per noi le parole dell’Angelo: “Non temere, Maria. Lo Spirito Santo scenderà su di te, Su di te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo! Nulla è impossibile a Dio!” (Lc. 1, 29.35.37)

E se a quel punto sapremo rispondere come Maria: “Eccomi, sono la serva del Signore! Si compia in me la tua Parola” (Lc.1,38), vedremo realizzarsi in noi il sogno di Dio! Diventeremo la Sua Parola compiuta! Sapremo cantare il nostro Magnificat perché ci stupiremo davvero nel vedere quanto Egli davvero compie in noi ed attraverso di noi! Saremo liberi dal nostro orgoglio che tanto quanto è capace di innalzarci, quanto più ha il potere di farci crollare e schiacciarci sotto il peso dei nostri fallimenti! Non saremo mai dei falliti se ci lasceremo plasmare dalle amorevoli mani di Dio! Lasciamo carta bianca allo Spirito, diamo a Lui ogni mattina, ogni attimo, ogni istante le redini della nostra vita, pronunciando ogni mattina, ogni istante, assieme a Maria, all’unisono: “Eccomi. Avvenga di me secondo la tua Parola”