cultura

Creato. Si deve ripristinare la visione del futuro

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Vorrei gettare uno sguardo umanistico sul tema ambiente, sono un’erede della Magna Grecia perché la mia cultura è una cultura meridiana del sud Italia e sono anche una persona che ha fatto un percorso cristiano e qui voglio dare un duplice sguardo. Il tempo è un dittatore e per sua natura vuole essere il padrone assoluto ed esprime la sua dittatura proprio come noi l’abbiamo espressa sulla terra, dominando, mettendo paletti, delimitando le proprietà, come fanno tutti i dittatori. Kronos stupra la madre Gea e da questo stupro nascono dei figli. Ma in realtà lui rifiuta una discendenza in quanto vuole governare lui solo, in modo assoluto.
Questi figli vengono quindi puntualmente divorati negando il futuro, che è quello che noi facciamo oggi, cioè neghiamo il futuro ai nostri figli. Sarà Gaia ad interviene facendosi aiutare da un’altra donna, in un rapporto di cooperazione e non competizione.
Questa piccola dea, che si scriveva addirittura con l’iniziale minuscola era Metis, la dea serpente dell’eterno rinnovarsi, del ciclo della vita e del tempo intelligente. Metis come Kronos è legata allo spazio, ma lo spazio di quest’ultimo è fortemente lineare. Metis e Gea invece ragionano in termini di spazio circolare, adatto alla natura. Le due con un’astuzia danno in pasto a Kronos una pietra facendogli credere fosse l’ennesimo ultimo nato. Kronos, preso da malore finirà per vomitare l’ultimo figlio ingurgitato, che prederà il nome di Zeus. Si ripristinerà così il tempo infinito e quindi una visione del futuro.
Il modello di sviluppo nel quale abbiamo vissuto negli ultimi 40 anni è il modello della “crescita e dello sgocciolamento”, cioè, il benessere dei quadri dirigenti e dell’industrializzazione sono gli elementi portanti dello sviluppo di un paese. Tale benessere arriva alle masse per sgocciolamento. Si tratta di un modello di sviluppo che appartiene al passato, che ha avuto già un’infinità di critiche a partire da quelle legate alla sostenibilità. Questo modello economico ha esaurito la sua efficacia, perché ha creato dei grossi valori negativi che sono inquinamento, impoverimento, esaurimento della biodiversità. È un modello che non è all’altezza della situazione.
Ora non siamo più in una fase adolescenziale e le priorità sono di ripensare alla creazione. Noi ci dobbiamo porre come con-creatori, cioè coloro che possono procrastinare la creazione. Ripensare al creato in questi termini significa pensare ad una nuova organizzazione culturale. Quando nella Genesi si dice “Dio vide che aveva fatto la luce, e vide era cosa buona”, quelle cose buone gli scienziati le hanno chiamate il giusto equilibrio che noi dobbiamo preservare.
(di Giuliana Martirani docente universitaria di geografia politica ed economica e di politica dell’ambiente)

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