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San Francesco visto da lei L'ALBERO FRANCESCANO

Milvia Bollati
Pubblicato il 30-11--0001

Nel Museo del tesoro della Basilica di San Francesco si conserva un arazzo tardo quattrocentesco di manifattura fiamminga con Francesco che riceve le stigmate al centro di un albero che accoglie tra i suoi rami altri santi dell’ordine. È una sorta di compendio della storia dell’ordine o – meglio – dei tre ordini che secondo la tradizione sarebbero nati con Francesco. Così recita la legenda «Tres ordines hic ordinat», chiaramente leggibile sul profilo esterno del baldacchino in stoffa che accoglie Francesco, con riferimento all’ordine dei frati minori, delle sorelle clarisse e del terz’ordine ovvero i laici penitenti.

Quasi una genealogia dunque che da Francesco attraverso Chiara di Assisi, Elisabetta di Ungheria, Antonio di Padova, Eleazar di Sabran, Ludovico di Tolosa arriva fino a Bernardino da Siena. In primo piano sfilano ben tre pontefici, Niccolò IV, Sisto IV e Alessandro V e due cardinali, Bonaventura da Bagnoregio e Pietro Orioli. Sisto IV, al secolo Francesco della Rovere, occupa la posizione di spicco come si addice al suo ruolo di committente, al centro in perfetta corrispondenza con la figura di Francesco. Questo arazzo fu donato alla basilica dal pontefice insieme ad altri paramenti, ma della donazione sistina, purtroppo dispersa, si conservano solo due opere, il nostro arazzo e il dossale ricamato su disegno di Antonio Pollaiolo e di Francesco Botticini, anch’esso nel Museo del tesoro.

La figura del pontefice è molto nota. Frate minore conventuale della custodia e della provincia di Genova, eletto ministro generale dell’Ordine nel Capitolo svoltosi a Perugia nel 1464, è creato cardinale da Paolo II il 18 settembre 1467 con il titolo di San Pietro in Vincoli e pochi anni dopo, il 9 agosto 1471, papa con il nome di Sisto IV.
Fu proprio per iniziativa del pontefice, sempre attento agli ordini mendicanti e ai Minori in particolare, che si giunse il 14 aprile 1482 alla canonizzazione di Bonaventura da Bagnoregio, poi proclamato dottore della Chiesa da Sisto V nel 1588. Tra il 1471, anno dell’elezione di Francesco della Rovere al soglio di Pietro, e il 1482, anno della canonizzazione di Bonaventura che nell’arazzo sistino compare ancora come cardinale, si colloca l’esecuzione dell’arazzo sistino. Un tributo che il pontefice riconosce a Francesco, di cui portava il nome e di cui aveva vestito il saio in tenerissima età, e alla basilica che ne custodiva il corpo.

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