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QUANDO SI PERDONA L'UMANITA' RISPLENDE

Enzo Fortunato
Pubblicato il 30-11--0001

1 E 2 AGOSTO, FESTA DEL PERDONO DI SAN FRANCESCO D'ASSISI

Prendo spunto da una provocazione di uno dei più importanti studiosi di francescanesimo, Giovanni Grado Merlo, per scoprire come poter raccontare San Francesco all'uomo contemporaneo: "Dovremmo iniziare da Frate Francesco piuttosto che da San Francesco, dall'uomo che ha vissuto prima di essere proclamato santo... Francesco è colui che sceglie di essere fratello degli altri uomini e di essere frati insieme quando decisero di condividere la sua proposta di vivere secondo il modello del Santo Vangelo", di testimoniare, cioè, la Buona Novella di Gesù Cristo. Se questo è il punto di partenza allora la nostra attenzione deve focalizzarsi sulla Sua e la Nostra umanità: è quella che è diventata santa, ed è questa che è chiamata ad essere santa.



Ma in fondo qual'é il significato del termine uomo? "Molte sono le cose mirabili, ma nessuna è più mirabile dell'uomo" sono le parole del primo coro dell'Antigone di Sofocle, che esprimono luminosamente l'eterno stupore che l'uomo prova quando diventa cosciente della propria grandezza. Anche nella Bibbia vi è lo stesso sigillo: "Ti lodo, oh Signore, perché mi hai fatto come un prodigio!" esclama l'orante del salmo 139. L'uomo non è solo grande, ma anche fragile, scrive infatti Pascal: "l'uomo non è che una canna, la più fragile di tutta la natura; ma è una canna pensate. Non occorre che l'universo intero si armi per annientarlo, un vapore o una goccia d'acqua è sufficiente per ucciderlo...ma l'uomo sarebbe pur sempre più nobile di ciò che lo uccide".


Ecco perché Francesco d'Assisi impregna tutto di fraternità, perché si accorge che tutto è umanità. Significative le sue affermazioni: "quanto vale l'uomo dinnanzi a Dio, tanto vale, nulla più", oppure "Considera, o uomo, in quanta eccellenza il Signore Dio ha posto te" o quando invita numerose volte a prendersi cura del prossimo. "Siate madri l'uno per l'altro", prende così vita il suo valore. La sua responsabilità. La sua bontà.


 Termino con Sant'Agostino che parla dei quattro punti cardinali dell'umanità facendo riferimento ad Adamo. In greco questo nome significa "tutto l'universo" in quanto composto di quattro lettere A,D,A,M e sono le iniziali dei quattro punti cardinali. E' per questo Adamo è sparso su tutto il globo terrestre, prima egli si trovava in un solo posto, ma cadde e finì in cocci che cosparsero di sé il globo terrestre. Fu la misericordia di Dio a raccogliere ovunque questi cocci in Gesù, il nuovo Adamo, e li fuse nel fuoco dell'amore e rimise insieme ciò che era stato diviso.



Umanità è amore, e l'uomo è chiamato ad amare. E quando si ama e si perdona, la nostra umanità risplende.



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