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Terni: il vescovo francescano e l'austerity. Ordinazione e insediamento lo stesso giorno.Qualcuno già la chiama 'profezia'

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Alla cerimonia per padre Piemontese prenderanno parte Card. Bassetti, Mons. Paglia e Mons. Vecchi

Sabato 21 giugno 2014 alle ore 18 nella Cattedrale di Terni, padre Giuseppe Piemontese ofm.Conv., eletto vescovo di Terni Narni Amelia da papa Francesco lo scorso 16 aprile, riceverà l’ordinazione episcopale, per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria del cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo metropolita di Perugia – Città della Pieve, conconsacranti saranno mons. Vincenzo Paglia vescovo emerito della diocesi e predecessore di padre Piemontese sulla cattedra di san Valentino e mons. Ernesto Vecchi attuale Amministratore Apostolico della diocesi di Terni-Narni-Amelia.

Con loro, concelebreranno i vescovi dell’Umbria, altri vescovi e numerosi sacerdoti da Assisi e dalla Puglia. L’intera comunità civile e religiosa di Terni Narni Amelia darà il benvenuto al nuovo vescovo padre Giuseppe Piemontese che prenderà possesso canonico della diocesi nello stesso giorno dell’ordinazione il 21 giugno. Per l’intera comunità cristiana locale è un avvenimento solenne, perché testimonianza della continuità nella successione apostolica. Padre Piemontese si colloca dentro questa grande tradizione della Chiesa, che ha origine nel Collegio Apostolico voluto da Cristo nella guida della sua Chiesa, di cui san Valentino è il primo vescovo martire della Chiesa ternana.

"La profezia di Francesco"
Qualcuno la chiama già "La profezia di Francesco", la nomina del francescano Giuseppe Piemontese a vescovo di Terni. Una nomina che conclude 22 mesi di sede vacante e di incertezze sul futuro di una città e di una diocesi che stanno attraversando forse il momento più delicato e difficile della loro storia moderna. Secondo la tradizione fu infatti proprio il santo di Assisi ad intercedere presso il Papa perché donasse nuovamente a Terni un vescovo dopo un lunghissimo periodo di sede vacante. Una tradizione che non è provata in alcun modo ma che fa riferimento a fatti storici ben documentati.
La Diocesi di Terni, pur vantando una tradizione antichissima che affonda le radici nelle origini del cristianesimo (la città sarebbe stata evangelizzata nientemeno che dal discepolo di San Pietro Brizio e colloca il suo primo vescovo nel 156) è rimasta senza guida dal 760 al 1218: cinquecento anni durante i quali l'amministrazione apostolica di Terni è passata alla diocesi di Spoleto. Primo vescovo dell'era moderna è il ternano Rainerio, eletto nel 1218, che per ringraziare il Poverello di Assisi gli avrebbe donato l'area dove sorge attualmente la chiesa di San Francesco.

Se resta immerso nella leggenda questo particolare, è invece documentato dagli stessi ricordi dei compagni di Francesco inseriti nella Leggenda Perugina l'incontro tra Francesco e Rainerio, che nello stesso anno aveva invitato il santo di Assisi a predicare nella Cattedrale. Terminato il discorso del "Giullare di Dio" il vescovo si era rivolto ai fedeli dicendo: «Il Signore ha voluto illuminare la Chiesa per mezzo di questo uomo poverello, semplice e illetterato. Per questo siete tenuti ad amare e onorare il Signore e a guardarvi dai peccati: poiché non ha fatto a tutte le nazioni un dono simile». Allora il Santo si era prostrato ai suoi piedi dicendo: «In verità ti dico, messer vescovo, che finora nessuno mi ha fatto a questo mondo un onore grande come quello fattomi oggi da te. Gli altri dicono: - questo è un santo! -, attribuendo gloria e santità alla creatura e non al Creatore. Ma tu, da uomo sagace, hai separato la materia preziosa da quella vile». Sono passati 796 anni da quel giorno e il nuovo vescovo di Terni viene descritto da chi lo conosce con caratteristiche che ricordano molto il profilo del Poverello di Assisi ma anche del Papa che ne porta il nome e che lo ha regalato alla diocesi di Terni.

«Gentile, semplice, buono», ma al tempo stesso capace di gestire situazioni complesse e delicate, come quelle che lo aspettano a Terni, ma anche come quelle che ha già affrontato da Custode della Basilica e della stessa tomba di san Francesco in Assisi.(Giornale dell'Umbria)

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