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Boom di battesimi adulti e lezione anti-mafia: è l'effetto-Francesco

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Intervista di Giacomo Galeazzi a don Ciotti

È un fenomeno sotto-traccia ma inarrestabile. "Papa Bergoglio arriva alle coscienze di moltissime persone che erano lontane dalla Chiesa e che ora chiedono di ricevere il battesimo". Don Luigi Ciotti, fondatore e presidente di Libera, documenta a Vatican Insider l'effetto-Francesco sui sacramenti.

Perché tanti adulti "lontani" vogliono essere battezzati?
"Fanno breccia nei cuori le parole di apertura e i gesti di misericordia di Francesco, come gli incontri con le ex prostitute, i parenti dei martiri della mafia e i detenuti. Per la mia esperienza personale di questo primo anno di pontificato posso attestare che tanti adulti chiedono in piena libertà il battesimo perché vogliono entrare nella comunità cristiana e camminare insieme. Il battesimo è immersione in Cristo. Francesco è capace di accorciare le distanze e di rendere normale lo straordinario".

Riscontra un effetto-Francesco sulla partecipazione religiosa?
"Sì. Nel mio servizio alla Chiesa sperimento ogni giorno i risultati e gli effetti di questo eccezionale pontificato su persone che provengono da storie tra loro diversissime. Li accomuna solo il fatto di sentire che la Chiesa di Bergoglio non è più quella chiusa e ripiegata su se stessa bensì la casa di tutti con le porte sempre spalancate. Il rinnovamento morale che Bergoglio sta attuando tocca le coscienze di tutti, laici e cristiani".

Qual è la lezione "civile" di Bergoglio?
"È ora di smettere di essere cittadini a intermittenza che scelgono la legalità malleabile e disponibile. Sono 400 anni che parliamo di camorra, e ancora ne parliamo. Se il problema della mafia fosse stato solo di criminalità organizzata sarebbero stati sufficienti magistratura e polizia ma ci sono altre responsabilità, famiglia, scuola, volontà politica. Stiamo assistendo in Italia a un furto di parole. Tutti parlano di legalità, inclusi quelli che la calpestano. La corruzione pubblica fa da viatico al gioco dei mafiosi e a oggi non abbiamo una legge completa sulla corruzione”.

Anche la Chiesa deve fare "mea culpa"?
"Sì perché spesso è stata troppo tiepida e prudente. Il modello per cambiare rotta è proprio l'incontro, senza precedenti, di papa Francesco con i familiari delle vittime di mafia. Complessivamente rappresentavano 15mila persone. Il 70% delle famiglie delle vittime non conosce la verità. Ma anche nel grande dolore c'è chi è capace di perdono. Un percorso faticoso che non tutti riescono a compiere e anche questo richiede rispetto. Ricordo come un pugno nello stomaco l'episodio della donna che si reca in visita in un carcere minorile e mi dice: ‘Stammi vicina. Quello è l'assassino di mio figlio’. Quella donna quando ha visto le condizioni di vita dalle quali veniva il giovane assassino si è detta ‘deve rispondere alla giustizia ma quando esce dove va?’. E quindi col marito ha deciso di andare da lui".

Nella lotta alla mafia cosa le ha insegnato Bergoglio?
"Come il Papa, io, che sono nessuno, mi metto in ginocchio e chiedo a Matteo Messina Denaro e a chi ha scelto il male di convertirsi e cambiare vita. Pochi giorni fa sono stato a Trapani per la commemorazione del ventinovesimo anniversario della strage mafiosa di Pizzolungo del 2 aprile 1985 in cui persero la vita Barbara Rizzo e i suoi gemellini Salvatore e Giuseppe Asta, di 6 anni. Le uniche parole che mi sono sentito di dire sono: ‘Piangete e convertitevi perché vincerà il bene nonostante tutto’. Riguardo alla ventennale latitante del capomafia, ritengo che i dubbi siano più sani delle certezze e a me i dubbi non mancano. C'è stata da parte di qualcuno la volontà di catturarlo ma ho l'impressione che da parte di altri si sia fatto di tutto per non permettere di incontrarlo. C'è chi lavora perché la verità su tante stragi irrisolte non venga fuori. Ed è questa la nostra amarezza. Chiediamo a Dio che ci dia una bella pedata perché nessuno si senta arrivato in quel che fa. Impegnamoci per il cambiamento vero, perché la legge sulla corruzione in Italia non riesce a passare, le leggi sull'ambiente sono bloccate, le riforme sulla giustizia non vanno avanti, le politiche sociali sono mortificate e ci sono tanti cittadini a intermittenza".Giacomo Galeazzi - Vatican Insider

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