religione

Diocesi Brescia, amare la natura sulle orme di San Francesco

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Il creato e Francesco, un binomio indissolubile. Francesco vede il creato come una casa che Dio ha donato agli uomini e vi contempla la sua sapienza, potenza e bontà. Per questo chiama tutte le creature fratello e sorella, perché le sente dono e mezzo per giungere a Dio creatore. Il creato è fatto per l’uomo e in funzione di esso; occorre quindi farne buon uso e non abusarne. Nel 1979 il papa Giovanni Paolo II lo proclama patrono dell’ecologia, perché “ha onorato la natura come un dono meraviglioso dato da Dio al genere umano”.

AMARE LA NATURA SULLE ORME DEL "POVERELLO" - A Brescia, il pensiero di Francesco sul creato diventa il filo conduttore degli incontri promossi dalla Pastorale del Creato, che rientra nel vicariato diocesano dei laici. A guidare la Pastorale è l'attivissimo sacerdote Don Gabriele Scalmana che ha attivato una serie di iniziative tutte orientate a sensibilizzare sulla tutela e la salvaguardia dell'a natura. Da laboratori su temi specifici (inquinamento, ecologia, biocidio, ecc..) sino all'organizzazione della giornata del creato, la pastorale bresciana si è distinta per essere una delle più produttive a livello nazionale sui temi ambientali.

L'IDEA DELLA PASTORALE SI SVILUPPA NEL 1995 - «L’idea di una pastorale del creato a Brescia parte da lontano - spiega Don Gabriele - nel luglio 1995, il compianto monsignor Gianni Capra (parroco del duomo di Brescia ndr) riceve dalla signora Isolde Schönstein, a nome del gruppo ecclesiale austriaco Schopfungsverantwortung (Responsabilità verso il creato ndr), riconosciuto dal vescovo di Vienna, l’invito ad inviare informazioni circa la pastorale del creato nella nostra diocesi. Monsignor Capra, dopo avermi interpellato, comunicò il mio nome come interlocutore. Iniziò così uno scambio di corrispondenza tra me e il gruppo viennese».

L'INTERESSE DEI VESCOVI - Dopo la morte di monsignor Capra, Don Gabriele ebbe un colloquio con monsignor Virgilio Mario Olmi, vescovo di Brescia, che lo invitò a stendere un pro-memoria sull’argomento. «Lo presentai al Vescovo nel febbraio 1997. L’incarico del progetto passò poi al successore di monsignor Capra nella carica di Vicario, monsignor Lucio Cuneo. Insieme avemmo un incontro con la signora Schönstein, di passaggio a Brescia, il 3 luglio 1997. Fu un altro piccolo passo in avanti».

IL CONTATTO CON LA CEI - Arrivato a Brescia il nuovo Vescovo monsignor Giulio Sanguineti, Don Gabriele gli illustrò nell'agosto 1999 il progetto pastorale “creazione” «ed egli mi invitò a farne cenno ai suoi Vicari. Nel frattempo - ricorda - presi contatti col "Gruppo nazionale per la responsabilità verso il creato" presso la Cei, che mi inviò alcuni numeri dei "Quaderni della Segreteria Cei" con abbondante materiale a riguardo».

LA SVOLTA DI ASSISI - La chiave di volta per la nascita della Pastorale matura a maggio 2001 quando il sacerdote bresciano partecipa, al Sacro Convento di Assisi, al convegno "Futuro della nostra terra, responsabilità cristiana per il sociale, lavoro e ambiente", organizzato dalla Cei. I rapporti con la conferenza dei vescovi divennero sempre più stretti. Ad agosto ci fu l'incontro a Bressanone, in Trentino, col professore di morale don Karl Golser, presidente dell' "Istituto per la Giustizia, la Pace e la Salvaguardia del Creato", esperto a livello nazionale sul tema della pastorale del creato. Questo ampio lavoro di documentazione e di progettazione si concluse il 15 ottobre 2001 con la nomina diocesana di Don Gabriele a “incaricato per ambiente e salvaguardia del creato”.

I TRE PUNTI DELLA PASTORALE BRESCIANA - Da allora il parroco ha avviato la Pastorale che verte, in particolare, su tre linee guida. Innanzi tutto «occorre stimolare i singoli e le comunità cristiane a scelte di povertà, di responsabilità, di rispetto del creato. Occorre sostenere i gruppi nell’analisi di situazioni locali particolarmente negative dal punto della gestione del territorio e negli eventuali interventi di carattere politico e sociale». Secondo punto è l'azione liturgica, attraverso cui «favorire la diffusione della dimensione “creaturale” nelle liturgie delle parrocchie, degli oratori, dei gruppi, degli istituti religiosi, e anche favorire il sorgere di iniziative volte a celebrare il dono del creato, mediante feste e appropriate celebrazioni».

IL CONFRONTO CON GLI ALTRI MONDI - Infine, un'adeguata pastorale ecologica «non potrà non avere anche riflessi ecumenici e missionari proficui, nei confronti dei singoli e dei gruppi che si occupano di ambiente. Sarà possibile iniziare con loro un dialogo che faccia sentire la Chiesa attenta al loro impegno di responsabilità verso la natura. La presenza dei cristiani anche nelle varie iniziative ambientali (dibattiti culturali, interventi operativi sul terreno, feste, proteste…) potrà divenire una testimonianza e una occasione di incontro sia con i cristiani non cattolici che con chi è lontano dalla Fede».

I CUSTODI DEL CREATO - Tra le iniziative più singolari di Don Gabriele è la formazione di un gruppo di laici (“Custodi del Creato”) che animano una serie di eventi ormai divenuti quasi consueti: preghiera ecumenica in San Francesco (con don Claudio Zanardini agli inizi di ottobre), un laboratorio per buone idee e buone prassi in autunno (a dicembre), una escursione primaverile in occasione della Giornata internazionale della Terra (21 aprile 2014), gli esercizi spirituali itineranti (dal 17 al 22 giugno 2014), il campo estivo per i ragazzi (dal 29 giugno al 6 luglio 2014). Inviato - Gelsomino Del Guercio

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