religione

“Sante donne della Chiesa”

Antonio Tarallo Famiglia Cristiana
Pubblicato il 08-03-2020

Donna è madre, sorella, amica e sposa. Tanti possono essere gli “appellativi” da riferirsi alla figura femminile. Da lei, nasce la Vita. E’ un “mistero” profondo quello che avvolge la donna. La sua importanza per il cammino dell’Umanità, è pietra miliare della Storia. E, ovviamente, anche per la Storia della Chiesa.

E se parliamo di Chiesa, il pensiero facilmente corre - subito - a Lei, la “nuova Eva”, la più perfetta persona umana: Maria, madre di Gesù . Per tutti i cristiani (e anche per i musulmani, tra l’altro) Maria ha un posto assolutamente eminente. San Paolo pur non nominandola, nei suoi scritti, ci tiene a “precisare” che Gesù sia “nato da Donna”. Con la “d” maiuscola.


Nei Vangeli sono numerosi i personaggi femminili. E’ un gruppo di donne ad accompagnare Gesù e i suoi discepoli. Più volte, troviamo Gesù nell’additare a modello le donne, come -ad esempio - la Cananea: lei, che diede prova di grande fede. Altri episodi importanti li troviamo nell’ultima parte della vita terrena di Cristo: i suoi piedi saranno profumati con unguento profumato, e a profumarli sarà proprio una donna. Nella Via Crucis sarà una donna, la Veronica, ad asciugare il sudore, misto al sangue, del suo volto. In altre scene, lo vediamo intrattenersi nel dialogo sempre con le donne: è il caso della Samaritana, provocando grande stupore nei discepoli. Tutto questo, senza dimenticare che sono le donne le prime messaggere della Risurrezione.


Forse, anche per la santità, potrebbe valere il famoso detto popolare: “Dietro a un grande

uomo, c’è sempre una grande donna”. Infatti, sono tante le “storie delle dorate aureole”

che vedono protagoniste importanti “coppie” di santi, a iniziare proprio con i nostri

Chiara e Francesco. Doveroso ricordare altre, come: Teresa d’Avila e Giovanni della

Croce, Francesco di Sales e Giovanna di Chantal, Vincenzo de’ Paoli e Luisa de

Marillac. Caterina da Siena non esitava a confrontarsi con i pontefici che trovava troppo

tiepidi. Anche la nostra epoca, ci regala magnifici esempi di “complicità” uomo/donna nella

Chiesa. E’ il caso di Giovanni Paolo II, in profonda complicità con madre Teresa di

Calcutta e Chiara Lubich, la fondatrice dei Focolari.

Le donne sante della Chiesa

Le donne che nella Chiesa hanno fatto la Storia sono molte, moltissime. Diamo, allora, un

rapido sguardo alle biografie delle più importanti.


Santa Ildegarda di Bingen

Una certa cultura maschilista propria dell’epoca del Medioevo, non rappresentò - certo - un

impedimento per Santa Ildegarda di Bingen (1098-1179), religiosa benedettina di origine

tedesca che arrivò ad avere una serie di visioni mistiche. Sue, sono opere teologiche e di

morale di grande profondità. E’ stata dichiarata Dottore della Chiesa da Benedetto XVI nel

2012. Leggiamo cosa Papa Ratzinger disse di lei, in occasione della canonizzazione:

“Quando l’Imperatore Federico Barbarossa causò uno scisma ecclesiale opponendo ben tre

antipapi al Papa legittimo Alessandro III, Ildegarda, ispirata dalle sue visioni, non esitò a

ricordargli che anch’egli, l’imperatore, era soggetto al giudizio di Dio”.


Santa Caterina da Siena

Solo santa? Non proprio. Sicuramente, se entriamo nella vita di questo monumento di santità “al femminile”, ci accorgiamo subito della sua importante incidenza politica che ebbe all’epoca in cui è vissuta. I pontefici vivevano ad Avignone (Francia), e i romani si lamentavano di essere stati abbandonati dai loro vescovi, minacciando lo scisma. Gregorio XI fece un voto segreto a Dio di tornare a Roma, e consultando proprio la santa, ebbe questo suo responso: “Mantenga la sua promessa fatta a Dio”. Il Pontefice rimase sorpreso perché non aveva raccontato a nessuno del suo voto, e in seguito il Santo Padre mantenne la sua promessa: tornò nella usuale sede del papato, Roma. Moltissime le lettere, di natura politica, scritte ai re di Francia e Ungheria: per questa ragione, Giovanni Paolo II la definì “mistica della politica”.


Santa Teresa d’Avilla

Con la comparsa del protestantesimo, la Chiesa si divise e fu realizzato il Concilio di Trento.

Sono gli anni di Santa Teresa d’Avilla (1515-1582), religiosa contemplativa che influì in

modo decisivo sulla Chiesa con la sua riforma carmelitana. Incompresa, perseguitata e

perfino accusata dall’Inquisizione, Santa Teresa non si fece intimorire nella sua missione,

tanto da spingerla a fondare sempre nuovi conventi. Si deve a lei - assieme a San Giovanni

della Croce, suo fedele amico - la diffusione dell’Ordine carmelitano. Anche se Santa Teresa

D’Avila non aveva una preparazione culturale adeguata, riuscì a dialogare con membri della

nobiltà e reali, persone illustri, membri del clero e santi della sua epoca. Un colosso della

Chiesa del 1500.

Edith Stein, la santa filosofa

Sono gli anni della persecuzione nazista del XX secolo. Nasce in questo periodo la santità di una delle più brillanti menti del Novecento, Edith Stein che diverrà Santa Teresa Benedetta della Croce (1891-1942). Insieme ad altri convertiti ebrei venne portata al campo di concentramento di Westerbork. Edith venne poi trasferita ad Auschwitz, dove morì nelle camere a gas, insieme alla sorella Rosa, anche lei convertita al cattolicesimo, e a molti altri membri del suo popolo. “Una figlia d’Israele, che durante le persecuzioni dei nazisti è rimasta unita con fede ed amore al Signore Crocifisso ed al suo popolo quale ebrea”, queste le parole del pontefice Giovanni Paolo II che la canonizzò l’11 ottobre 1998.

 

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