religione

San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti

Antonio Tarallo amiatanews
Pubblicato il 23-01-2020

La sua vita, il suo impegno al servizio dei fratelli. Faro per il giornalismo di oggi

A mezzi classici come la predicazione e la disputa teologica, San Francesco di Sales preferì una via che - per la sua epoca - aveva del moderno, anzi modernissimo: la pubblicazione di fogli volanti (i cosiddetti manifesti) che, pensati come mezzo di catechesi e informazione religiosa, potevano raggiungere tutti attraverso l’affissione murale o la consegna ai singoli usci. Ai toni polemici e agli atteggiamenti severi,San Francesco di Sales preferì inoltre il metodo del dialogo e della mitezza. La sua massima era, infatti: “Se sbaglio, voglio farlo per troppa bontà piuttosto che per troppo rigore”.

La personalità di San Francesco di Sales, in un mondo come il nostro, colmo di odio e di rabbia, di invettive facili - soprattutto negli organi di stampa - è un esempio di come il giornalismo, la scrittura, possa essere un valido strumento non solo di evangelizzazione (che parrebbe più che ovvio), ma di semplice umanità che tanto manca, oggi, se volgiamo lo sguardo attorno a noi. San Francesco, patrono dei giornalisti, degli scrittori, degli operatori della comunicazione. Patrono, proprio per quei giornalini affissi, per il suo linguaggio discreto, è divenuto il patrono dei giornalisti.

Così lo descrisse il pontefice Paolo VI, nella sua lettera apostolica “Sabaudiae gemma”, del 26 gennaio 1964: “Acuta intuizione di mente, intelligenza forte e chiara, giudizio penetrante, incredibile amorevolezza e bontà, sorridente soavità di volto e di parola, quieto ardore di spirito sempre operoso, rara semplicità di vita non senza un modesto vanto del suo lignaggio, pace serena e tranquilla, moderazione sempre inalterata e sicura, non però disgiunta da fortezza - la dolcezza nasce da chi è forte - con la quale sapeva amare teneramente, ma anche essere fermo e raggiungere il suo intento; sublime elevatezza di mente e amore della bellezza, desideroso di dare agli altri i sommi beni: il cielo e la poesia; zelo quasi infinito per le anime e amore di Dio, che quale fulgidissimo sole precede in lui le altre virtù: e tutte queste doti la sovrabbondanza della grazia divina sublimò e accrebbe: ecco le linee principali che, con altre simili, tracciano la sublime figura del Sales”.

Ma chi era San Francesco di Sales? Francesco nacque nel 1567 nel castello di Sales, diocesi di Ginevra, da Francesco, conte di Sales, e da Francesca di Sionas. Fece i suoi primi studi ad Annecy. Successivamente, fu mandato a Parigi, dove studiò retorica, filosofia e teologia presso i Gesuiti. Compiuti gli studi, fu mandato dal padre a Padova per praticare la professione di avvocato. Ma, Francesco era chiamato a ben altro. Molti furono gli ostacoli che i genitori gli opposero, ma vedendolo fermo nel suo proposito acconsentirono alla volontà di Dio. Divenuto sacerdote, il Vescovo di Ginevra lo delegò a combattere l'eresia di Calvino, che infestava tutto il Chiablese. Morto il vescovo di Ginevra Mons. Granier, fu eletto a succedergli. Nel 1610 fondò l'ordine delle Suore della Visitazione, coadiuvato dalla S. Madre di Chantal.

Quando sentì di non aver più le forze d'un tempo e che la sua salute deperiva, chiese un aiuto per il governo della diocesi. Nonostante fosse ammalato, salì per l'ultima volta il pulpito di Lione nella vigilia del Natale 1622, ma il giorno dopo dovette mettersi a letto, con segni manifesti di apoplessia progressiva. Morì la sera del 28 dicembre.

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