religione

P. Gambetti: 'Purificarsi è permettere al cuore di riscoprirsi dimora di Dio'

Redazione
Pubblicato il 01-11-2020

L'omelia del neoeletto cardinale nella celebrazione delle 10.30 della festa di Tutti i Santi in Basilica di S. Francesco

Una moltitudine di beati attorno all’Agnello. È lui ad attirare gli sguardi degli uomini che possono ormai contemplare la santità di Dio, che è splendore di amore immolato.  Il mondo è uscito dall’amore di Dio, di esso è intessuto e percorso, di esso parla, ma quanta tenebra ce ne impediva la visione! Per i santi tutto è nella luce, loro sono avvolti di vesti candide… tutto splende in verità. Abbiamo risposto a questa rivelazione con il salmo 23 (24), dove la santità è descritta come vittoria sulla menzogna, come innocenza di mani e di cuori. Chi può farsi santo? Noi portiamo dentro il principio della falsità e dell’impurità di mani e di cuori. Giovanni nella sua prima lettera stigmatizza la mancanza di santità in tre espressioni: superbia della vita – che è l’altra faccia della menzogna, concupiscenza degli occhi – che è l’altra faccia dell’impurità del cuore e concupiscenza della carne – che è l’altra faccia dell’impurità di mani.

Tutti siamo impastati con il peccato. Chi si salverà? Chi diverrà così candido da essere completamente vero ed esprimere in gesti e parole solo l’Amore? Il passo della lettera di Giovanni ci addita la via: Chiunque ha la speranza di vedere Dio come egli è, purifica se stesso, come egli è puro.  E come è Dio in se stesso? Come si è manifestato? Tutto Amore, totalmente Amore. Il Figlio di Dio ha aveva lasciato la sua gloria divina per assumere la figura di servo, si è consegnato alla morte di croce e, portando la croce come vessillo di gloria, è rientrato nel cielo in compagnia di tutti i salvati. Per questo nell’Apocalisse gli angeli e i beati acclamano: la salvezza appartiene a Dio e all’Agnello! Cioè, l’amore di Dio per i suoi figli è tanto grande che splende su tutto e tutto ingloba nel suo splendore e noi rendiamo lode a Lui che tanto ci ha amati! 

Purificarsi allora significa permettere al nostro cuore di riscoprirsi come la dimora di Dio, in trasparenza di agire e sentire, quando tutto parla ed esprime quell’amore che ci ha fatti e ci ha riempiti. La vittoria sulla menzogna e sull’impurità di mani e di cuore è essenzialmente la vittoria dell’amore, dell’amore che splende nell’Agnello immolato, capace di sacrificare tutto il resto purché esso risplenda. Il salmo continua con l’intronizzazione del re che entra glorioso per regnare: alzatevi porte antiche, alzate i vostri frontali ed entri il re della gloria! Chi è questo re della gloria?... La Chiesa con s. Ambrogio risponde: è il Figlio di Dio, che “non aveva perso nulla ad annientarsi”.

Allora, nella paura quando tende a farci piombare nel buio, nella rabbia quando tende a trasformarsi in giudizio e odio, nei piaceri quando tendono a diventare seduttivi e mistificano la realtà, nei sensi di colpa quando spingono verso l’autodistruzione, nelle mancanze e nei bisogni quando ci spingono verso le brame, nell’afflizione quando ci porta verso l’isolamento, nelle sofferenze quando ci schiacciano nel non senso, nelle conflittualità e nelle difficoltà di relazione che tendono a risolversi con l’indifferenza, nelle ingiurie e nelle violenze che ci vengono rivolte e ci spingono alla rivendicazione e alla rivalsa (e ciascuno può continuare)… insomma, in qualsiasi moto dell’animo, alziamo le porte antiche, alziamo i nostri frontali e facciamo entrare il Re della gloria! 

Rivolgiamo lo sguardo e il desiderio del cuore all’Agnello immolato, alla sua carne dolorante e amante e condividiamo la gioia che ha Dio di abitare con noi, in noi. Sono queste le beatitudini: le vie perché torni a splendere l’innocenza dei cuori nella condivisione dell’amore di Dio con tutti. Con le beatitudini il cuore scopre di essere la dimora di Dio, il cielo dove Dio abita, dove l’uomo può lodarlo e cogliere il senso del mondo, perché Dio è scoperto come Padre e noi suoi figli. Ora, chi sono i figli di Dio? Sono coloro che lo Spirito di Dio guida. Le beatitudini evangeliche sono le vie che lo Spirito di Dio fa percorrere per essere trovati in quel Figlio, che è la rivelazione dell’amore di Dio per gli uomini.

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