religione

Gerardo Sasso e San Francesco, in viaggio per l'umanità

Padre Enzo Fortunato Web
Pubblicato il 02-09-2020

A Scala celebrazioni nel IX centenario dalla morte del fondatore dell'Ordine di Malta

Due uomini, due frati, due giganti, nella vita e nella fede. Le vocazioni e le missioni di beato Gerardo Sasso e san Francesco d’Assisi si intrecciano in maniera sorprendente. Monaco benedettino il primo, fondatore dell’Ordine francescano il secondo. A distanza di poco più di un secolo l’uno dall’altro, intrapresero un viaggio in Terra Santa, un percorso che li portò ad avvicinare il “diverso”, a rammendare, curare e confrontarsi con quello che da altri veniva considerato “nemico”.
Gerardo Sasso, nato a Scala, cuore della costiera amalfitana, partì durante la Prima crociata, nel 1099, e fondò l’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, quello che oggi conosciamo come Ordine dei Cavalieri di Malta, mentre il Povero di Assisi si diresse a Damietta per incontrare il sultano d’Egitto Malik al-Kamil nel 1219, quando era in corso la Quinta (e ultima) crociata. Due giganti della fede: chi si mette in cammino per curare le ferite dell’uomo e chi procede verso l’altro per sanare odio e violenza attraverso il confronto. Due “frati” che profeticamente aprono le porte del dialogo e della prossimità con l’Oriente. Due uomini dell’Occidente che lasciano una grande eredità: prendersi cura dell’uomo. Francesco lo fa per entrare in dialogo con ogni uomo, Gerardo Sasso per fasciargli le ferite.
Elemento comune che li contraddistingue e da cui tutti possiamo trarre insegnamento è la scelta di agire, sentire l’umanità e intraprendere un viaggio difficile. Come scriveva il poeta inglese, John Donne: «Nessun uomo è un’isola, completo in se stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto». Sentirsi partecipi del destino comune dell’umanità è ciò che ha mosso le loro azioni. Possiamo trarre ispirazione dalla loro vocazione e metterci in cammino, tutti insieme come hanno fatto Francesco e Gerardo.
Proprio per questo il comune di Scala farà memoria, nel IX centenario dalla morte del suo figlio più illustre con incontri e dibattiti sui temi cari allo scalese e all’assisiate: dialogo interreligioso, solidarietà e fratellanza tra i popoli. Domani, 3 settembre, il cardinale Angelo Becciu presiederà una Messa solenne nel Duomo di San Lorenzo della cittadina campana. Per l’occasione verranno anche presentati due francobolli celebrativi di Poste Italiane: uno realizzato dall’artista Mimmo Paladino, l’altro sulla bozza di un disegno di Dario Fo, ospite a Scala nel 2009, che ritrae la facciata del Duomo di San Lorenzo. Due immagini che rappresentano due opere d’arte contemporanea.

(Avvenire)

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