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Nancy Pelosi: Il mio pellegrinaggio ad Assisi

Alessio Antonielli
Pubblicato il 07-11-2018

Riproponiamo la cronaca del pellegrinaggio di Nancy Pelosi ad Assisi, avvenuto nell'agosto del 2016. 


In quell'estate di due anni fa la campagna elettorale era nel pieno: si confrontavano Donald Trump, l'attuale presidente degli States, e Hillary Clinton, la candidata democratica alla successione di Barack Obama. 


Oggi, due anni dopo, i repubblicani hanno perso la Camera (ma tengono ancora saldamente in pugno in controllo del Senato). 


In virtù della vittoria del suo partito nella camera bassa, la Pelosi dovrebbe tornare a fare la speaker della Camera.


LA CRONACA DEL PELLEGRINAGGIO

Si è prima raccolta in preghiera sulla tomba di San Francesco poi la deputata americana Nancy Pelosi ha raggiunto la Porziuncola di Santa Maria degli Angeli per ricevere l'indulgenza del Perdono di Assisi.


Ad accoglierla padre Fortunato. Giusto il tempo di un saluto poi la visita nella Basilica Superiore e quindi in quella Inferiore dove si è raccolta in preghiera sulla tomba di San Francesco.

Pelosi, attuale capogruppo della minoranza democratica alla Camera americana, è originaria di San Francisco, città particolarmente legata a quella del Poverello. Ha visitato Assisi insieme a un gruppo di 22 connazionali, tra i quali diversi esponente del Congresso Usa.

L'ex speaker ha poi raggiunto Santa Maria degli Angeli per fare visita alla Porziuncola.


L'INTERVISTA  A CURA DI ALESSIO ANTONIELLI:

Quale città rappresenta? 

 

Rappresento la città di San Francisco al Congresso degli Stati Uniti. Il nome della città deriva dal nome di San Francesco e per questo noi tutti abbiamo una profonda devozione nei suoi confronti. Il cantico di Francesco è l'inno della nostra città e quelli sono i valori secondo i quali viviamo. Sono molto emozionata per essere qui oggi. Quando ho detto ad Angela Aliodo, che ci ha parlato della giornata di oggi, che molti dei nostri membri del Congresso che sono in viaggio non sono Cattolici, ci ha detto "non fa niente, siamo tutti francescani".

Lei ha visitato la Basilica, cos'è che l'ha colpita di più?


Prima di tutto  e più di tutto osservare il Cristo che rinasce sulla Croce è stata davvero una bella immagine, la prima che abbiamo visto, ma dopo talmente tante cose, la storia che viene raccontata, e il modo magnifico nella quale è presentata, ho parecchi preferiti. L'immagine del Cristo che rinasce è stata la più importante.


Cosa pensa di Papa Francesco?


Alcuni miei colleghi in questo viaggio sono andati anche da Sua Santità, eravamo lì quando è divenuto Papa, lo abbiamo accolto nella capitale quando è venuto a parlare. Adoriamo il fatto che sia carismatico, adoriamo il fatto che creda che questo pianeta è stato creato da Dio e sia nostra responsabilità preservarlo oltre ad essere sensibili ai bisogni dei più poveri.

Dopo essere stata qua, possiamo avere qualche sua idea su cosa la Chiesa fa e possa fare contro l'ISIS?


E' stato bellissimo osservare l'affresco di San Francesco che parla con il Sultano, e se non sbaglio nel 2019 sarà l'ottavo centenario di quell'incontro e di quel dialogo, essere qui oggi ed osservare quell'affresco … venendo qua leggevo la dichiarazione del Papa, quando diceva che è sbagliato affermare che i Mussulmani sono violenti, non puoi affermarlo con riguardo a nessuna religione. Un padre mi ha poi detto che quando dei rappresentanti del Vaticano hanno incontrato dei religiosi islamici gli hanno regalato una copia di quell'affresco, di Francesco con il Sultano. 

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