Lettere al direttore

L'ARIDITA' SPIRITUALE DI UNA FEDE FREDDA E SCHEMATICA

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Ho letto su queste pagine la testimonianza di un uomo che finalmente ha trovato Gesù e così mi sono deciso a scriverle per ricevere una parola che mi permetta di aprirmi veramente a Dio. Pur partecipando ai Sacramenti e conoscendo la chiesa e i suoi insegnamenti, vivo male, nell'insoddisfazione. Quando ricevo Gesù nella Santa Comunione non vivo l'incontro con lui. Non gioisco. Sono morto e vuoto dentro e così per la maggior parte dei miei giorni. Ho una fede vuota e schematica. Non ho ancora conosciuto Gesù evidentemente e in tutti questi anni ancora vivo nell'angoscia. Pur avendo letto che Dio è un Padre buono, proprio non riesco a farmelo entrare nella testa e nel cuore. Vivo sotto la legge anziché vivere nella grazia.

La mia rigida osservanza ai comandamenti non mi fa vivere serenamente. Non vivo da libero figlio di Dio, ma con una fede schiavizzante e mortale. Persino quando non praticavo la Chiesa ero più sereno di ora. Qualcosa non va. Ho una falsa idea di Dio: sono devastato e con l'anima prosciugata. Non esagero nello scrivere con queste espressioni forti. Ma è realmente così. Cosa posso fare per conoscere veramente Gesù, per incontrarlo nel mio cuore? Non mi può consigliare di frequentare la Chiesa perché lo sto già facendo. Per me anche stare davanti a Gesù Sacramentato è indifferente. Sono cieco e morto dentro. Il timore eccessivo di Dio mi ha fatto perdere fiducia. In Chiesa ormai ci vado tanto per. La mia vita è peggiore della morte ed è tanta la confusione, le pene e i disturbi psicologici e psichiatrici che mi ha sviluppato questo vivere la fede in maniera sbagliata che molte volte ho desiderato non essere mai nato. Evidentemente non ho accolto Gesù, ma il diavolo travestito da lui. Vivo senza più alcun progetto di vita e nessun desiderio. Sono vuoto e confuso, mi sento come diviso in più parti. Mi aiuti a conoscere davvero Gesù e a fare esperienza viva di lui, nella verità. Molti cristiani lo hanno conosciuto e sono nella gioia. Ormai sono anni che va avanti così ma ora è diventato patologico. La ringrazio Padre Enzo per ogni consiglio che saprà darmi. Ivan


Carissimo Ivan,

ho letto con molta attenzione la tua lettera e subito mi è venuta in mente una frase dello scrittore irlandese C.S. Lewis: "Dio si serve dell’aridità spirituale per far camminare l’uomo con le sue gambe" ed è proprio questa la parola che hai usato per descrivere la tua anima turbata da una fede che definisci "vuota e schematica".  La fede a volte può risultare difficile, perché essa significa affidarsi a qualcuno: può sopraffarci la paura o il non essere in grado di soddisfare le aspettative che pensiamo che Dio ha su di noi. Ma il Signore è immensamente misericordioso, egli ci dice che quello che possiamo fare per lui è già tantissimo, egli perdona i nostri limiti e guarda alle intenzioni.  Il Poverello di Assisi nella sua esperienza ha combattuto spesso questa lotta per essere un uomo di Dio, una lotta che è anche nostra e che ci accompagnerà sempre. Francesco d'Assisi era un uomo retto, ma non troppo severo con i suoi fratelli che sbagliavano, lo guidava la misericordia: ed è così devi comportarti con te stesso. Come Francesco coi suoi compagni. Caro Ivan , accompagno i tuoi desideri di pace e fede con vicinanza e affetto

 

Un caro saluto di pace e bene

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