opinioni

Giovani in cerca di credibilità di padre Enzo Fortunato

Enzo Fortunato
Pubblicato il 30-11--0001

Francesco d'Assisi, Giovanni Paolo II, Martin Luter King, Madre Teresa, Tonino Bello. Se domandassi ai nostri giovani qual è una delle caratteristiche che più identificano questi uomini e queste donne ci parlerebbero certamente della loro "credibilità".

Se dovessi dirgli perché sono credibili risponderei con l'antico apologo dei tre tagliatori di pietre: «Durante la costruzione di una cattedrale medievale a tre tagliatori di pietra fu rivolta a turno la stessa domanda: "che cosa stai facendo?". "Come vedi sto tagliando pietra", replicò il primo in tono seccato. Il secondo rispose: "mi guadagno la vita, per me e per la mia famiglia". Ma il terzo disse con gioia: "sto costruendo una grande cattedrale!". I tre personaggi stanno compiendo tutti la stessa identica attività, ma sono gli esiti ad essere diversi. Il primo è imprigionato nella sua monotonia, nella sua frustrazione, il secondo vi imprime la sola finalità economica, solo il terzo è capace di dar senso, umanità, spiritualità e significato a quello che fa accompagnando il proprio agire con quella parola che i giovani desiderano leggere nella vita di ogni uomo: credibilità. Il terzo tagliatore diventa credibile perché vive senza demotivazione, senza cercare tornaconti personali, ma sensibile alla consapevolezza di creare qualcosa di buono, desideroso di puntare in alto, di realizzare un mondo più umano, più bello e più giusto. Non posso non pensare a Francesco d'Assisi che nella sua vita ha superato non poche difficoltà animato dal desiderio di testimoniare la sua fede in Gesù Cristo.

I giovani, a cui è dedicata buona parte della rivista, cercano questa credibilità nella politica, nel clero, nella famiglia e in loro stessi, ma a volte non la trovano e manifestano il proprio disagio, con "colori" che magari possono non piacere, ma che bisogna comprendere perché è la loro richiesta di una società più credibile. Non trovandola e non vivendola si corre il rischio di naufragare.

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