cultura

Cosa è il Pontificio consiglio per la Cultura?

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Pontificium Consilium de Cultura - Pontificio Consiglio della Cultura - affonda le sue radici nel Concilio Vaticano II, e rappresenta una finestra aperta sul vasto, molteplice, inquieto e ricchissimo mondo della cultura contemporanea. La Costituzione Pastorale Gaudium et Spes (1965) ha espresso pienamente la necessità che la Chiesa si ponga a confronto con le istanze emergenti della cultura contemporanea. Assume un rilievo cruciale la prospettiva del dialogo creativo e profondo come strumento imprescindibile di reciproca conoscenza, di reale incontro e di reciproca fecondazione. E così, raccogliendo la ricca eredità del Concilio Vaticano II, Paolo VI, il 9 aprile 1965, creò il “Segretariato per i non credenti” (che nel 1988 passò a denominarsi Pontificio Consiglio per il dialogo con i non credenti), inteso come luogo stabile di dialogo con gli uomini di buona volontà che non si riconoscono in una religione specifica. Successivamente, Giovanni Paolo II istituì , il 20 maggio 1982, il Pontificio Consiglio della Cultura. Si giunge così al 25 marzo 1993, quando Giovanni Paolo II, con il Motu proprio Inde a Pontificatus, unifica il Pontificio Consiglio della Cultura e il Pontificio Consiglio per il dialogo con i non credenti per formare un unico organismo, che porta il nome di Pontificio Consiglio della Cultura. Con il Motu Proprio Pulchitudinis fidei, Benedetto XVI ha unito la Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa al Pontificio Consiglio della Cultura.

Scopi e compiti del Consiglio
A.- Il Pontificio Consiglio della Cultura è il Dicastero della Curia Romana che coadiuva il Sommo Pontefice, in ciò che concerne l'incontro tra il Vangelo e le culture e le relazioni della Chiesa e della Santa Sede con i mondi culturali. L'obiettivo è quello di riaprire un dialogo sincero, affinché i rappresentanti della scienza, della letteratura e dell'arte si sentano riconosciuti dalla Chiesa come cercatori autentici del vero, del buono e del bello.
B.- Vasto lo spettro dei compiti affidati al Consiglio:
1.- Promuovere innanzitutto l' incontro del Vangelo con le culture del nostro tempo, fortemente segnate dalla non credenza e dall'indifferenza religiosa, favorendo il duplice dinamismo dell' apertura delle culture alla fede cristiana e del Cristianesimo alle grandi correnti culturali della modernità.
2.- Focalizzare l'attenzione della Chiesa sui gravi fenomeni di frattura tra il Vangelo e le culture.
3.- Favorire le relazioni della Chiesa e della Santa Sede con il mondo della cultura, assumendo iniziative appropriate concernenti il dialogo tra la Fede e le culture, e il dialogo interculturale.
4.- Ricercare e stabilire, anche in forma stabile, il dialogo con coloro che non credono in Dio o non professano alcuna religione, cercando i modi di una sincera collaborazione. A tale scopo il Consiglio organizza e partecipa a convegni di studio e a incontri con l'ausilio di persone esperte.
5.- Valorizzare il patrimonio storico-artistico della Chiesa attraverso la conoscenza e studio, l'animazione culturale e pastorale dei diversi beni culturali.
6. - Proporre criteri e far conoscere esperienze positive di custodia, restauro, catalogazione, difesa dei beni culturali, l'organizzazione di mostre e servizi didattici, cosi come la promozione di nuove e degne committenze.
5.- Seguire e coordinare le attività delle Pontificie Accademie
6.- Farsi partecipe delle preoccupazioni culturali dei Dicasteri della Santa Sede, e realizzare progetti comuni con altri organismi della Sede Apostolica, al fine dell'evangelizzazione delle culture
7.- Dialogare con le Conferenze episcopali e con le Conferenze dei Superiori e Superiore Maggiori, condividendo e promuovendo iniziative e ricerche che permettano alle Chiese locali un'attiva presenza nel proprio ambiente culturale
8.- Collaborare con le Organizzazioni internazionali cattoliche: universitarie, storiche, filosofiche, teologiche, scientifiche, artistiche, intellettuali, e promuovere la reciproca collaborazione
9.- Seguire l'azione degli Organismi internazionali, a cominciare dall'Unesco e dal Consiglio d' Europa, che si interessano di cultura, beni culturali, filosofia, scienze fisiche ed umane, e assicurare un'efficace partecipazione della Santa Sede agli incontri internazionali.
10.- Seguire la politica e l'azione culturale dei diversi Governi del mondo
11.- Facilitare il dialogo tra la Chiesa e le culture al livello delle Università e dei Centri di ricerca, soprattutto per quanto riguarda i Centri culturali cattolici, e promuovere incontri con il mondo dell'arte e delle diverse specializzazioni
12.- Accogliere a Roma i rappresentanti dei diversi mondi culturali del pianeta. (Cfr Ibid.).

Struttura del Consiglio
Il Pontificio Consiglio della Cultura è articolato in tre Sezioni: Fede e Cultura, Dialogo con le Culture e Beni Culturali, che perseguono i compiti dei tre organismi precedenti.

1.-L'attività ordinaria è affidata al personale permanente residente in Roma, e cioè:
il Presidente, S.Em. Gianfranco Ravasi (Italia)
il Delegato, S.E.R. Mons. Carlos Moreira Azevedo (Portogallo)
il Segretario, S.E.R. Mons. Barthelemy Adoukonou (Benin)
il Sotto-segretario, Mons. Melchor Sanchez de Toca y Alameda (Spagna)
il Capo Ufficio, Mons. Gergely Kovacs (Romania) ___
Prof. Francesco Buranelli
Mons. Jose Manuel Del Rio Carrasco
Mons. Fabrizio Capanni, Capo Ufficio sezione dei beni culturali gli Officiali, 6 sacerdoti e un laico, che seguono le principali aree culturali geografiche, nonché i vari campi che fanno parte dell'attività del Dicastero e altri 9Assistenti amministrativi e tecnici.

2.- L'Assemblea plenaria del Consiglio ha luogo almeno una volta ogni tre anni. Essa ha il compito di studiare e di definire i programmi del Dicastero, di dar vita a uno scambio di esperienze e di riflessioni sulle diverse situazioni culturali delle società contemporanee.

3.- Per lo studio di questioni che rivestono speciale importanza, il Consiglio si avvale anche dell'opera di Consultorinominati ad quinquennium dal Sommo Pontefice.

Attività del Consiglio
Possiamo riassumere la multiforme attività del Dicastero attorno ai seguenti punti:
1. Accoglienza dei visitatori. Si effettuano incontri regolari con i Vescovi che giungono a Roma, in occasione della visita ad limina, e con altri visitatori e rappresentanti del mondo della cultura.
2. Convegni. Il Dicastero organizza colloqui, giornate di studio, indice riunioni o partecipa agli incontri promossi da altri enti, a livello internazionale, nazionale o regionale.
3. Contatti. Il Consiglio intrattiene relazioni con gli altri Dicasteri della Curia Romana, con le Conferenze episcopali e le Chiese locali, con gli Ambasciatori accreditati presso la Santa Sede, con le Rappresentanze della Sede Apostolica presso gli Stati, con l' Unesco e con altri Organismi internazionali non-governativi.
4. Pubblicazioni. Il Consiglio pubblica la rivista trimestrale Culture e Fede - Cultures et Foi – Cultures and Faith – Culturas y Fe, con articoli e notizie in francese, inglese, italiano e spagnolo. Vengono, inoltre, pubblicati libri e opuscoli e, infine, gli Atti dei più importanti convegni che organizza.
5. L'attività ordinaria comprende diversi impegni da parte del personale addetto: la cura della corrispondenza con la Chiesa universale e con il mondo della cultura, la preparazione di Istruzioni per i Rappresentanti Pontifici, ecc.

Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.

Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA