francescanesimo

Via Crucis Francescana, Terza Stazione: deposizione dalla Croce di Gesù

Fra Simone Tenuti Archivio Fotografico Sacro Convento
Pubblicato il 08-04-2020

Video di Fra Simone Tenuti

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo!
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo di Giovanni (19,38-39)
Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodèmo - quello che in precedenza era andato da lui di notte - e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di àloe.

Breve riflessione

Gesù è morto! Viene calato dalla Croce con delicatezza, e Giuseppe d’Arimatea sostiene il corpo di Gesù, quasi lo abbraccia, mentre gli altri, compresa la Vergine Maria della quale si intravede solo la parte inferiore della veste, partecipa con dolore. Anche quando sembra tutto perduto ci sono delle persone che ci sostengono sia nel corpo, sia nello spirito. In breve, c’è qualcuno che si prende cura di noi. In questi giorni pensiamo alla dedizione straordinaria di tutti gli operatori sanitari e non solo… È un messaggio di speranza per tutti in questo periodo di emergenza e di quarantena: Dio si prende cura di noi, ci accompagna, ci tiene stretti a sé, come fa Giuseppe d’Arimatea con il corpo di Gesù.

Questo messaggio di speranza lo possiamo scorgere anche nell’episodio di fronte: la predica agli uccelli di San Francesco, il quale annuncia la parola di Dio a tutto il creato. Una scena di donazione, di insegnamento, quasi fosse un invio in missione. Un invio tramite Francesco, l’alter Cristus, noi cristiani abbiamo una certezza: Dio si prende cura di tutte le sue creature:, anche di noi, anche di me, anche se in questo momento scorgo solo sofferenza.

Dall’Ufficio della passione di san Francesco (FF 287)
Voi tutti che passate per la via, vedete se c’è un dolore simile al mio dolore! (Lam. 1, 12). Ringhiosi come cani mi assediarono i miei nemici; mi hanno guardato e pesato: si sono divisi i miei abiti, hanno tirato a sorte la mia veste (Sal 21, 17-19). Hanno trapassato le mie mani e i miei piedi: hanno contato tutte le mie ossa (Sal 21, 14-16). […]

Mi hanno condotto alla polvere della morte aumentando il dolore delle mie ferite (Sal 21, 16; 68, 27). […]

Benedetto sia il Signore, Dio d’Israele, che ha redento le anime dei suoi servi con il suo preziosissimo sangue: non verranno mai meno coloro che in Lui sperano (Sal 33, 23).



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