francescanesimo

Sarà beato il francescano che profetizzò la sua morte

Gelsomino Del Guercio
Pubblicato il 30-05-2020

Padre Cosma Spessotto, ucciso nel 1980, evangelizzava in Salvador

Sarà beato padre Cosma Spessotto, il sacerdote francescano ucciso in Odium Fidei il 14 giugno del 1980 in Salvador, nello stesso scenario sociopolitico che meno di tre mesi prima aveva portato all’assassinio del vescovo santo Oscar Romero. Appartenente dell’Ordine dei Frati minori, nato il 28 gennaio 1923 a Mansué (diocesi di Vittorio Veneto), fu ammesso alla vestizione dell'abito francescano, come novizio, nel convento di San Pancrazio di Ponte di Barbarano (Vicenza), oasi di spiritualità francescana fin dal 1501.

LA CHIESA DI SAN JUAN
Nel 1950, fu destinato nell'El Salvador, a quel tempo, una delle nazioni più povere del Continente americano. Nella cittadina di San Juan Nonualco, Padre Cosma istituì la sua parrocchia, costruendo una nuova chiesa dotata di un imponente campanile, alto 26 metri, la cui croce, illuminata anche di notte, divenne visibile da molti chilometri di distanza.

I CAPI DEI GUERRIGLIERI
Padre Cosma era un uomo impegnato nell'elevazione spirituale, incontrò i capi dei guerriglieri per farli desistere dalla strada della violenza e si oppose fermamente all'occupazione della sua chiesa, affinché essa non diventasse simbolo di guerra, ma soltanto di pace. Rivolgendosi in più circostanze ai belligeranti li supplicò al grido: "Ammazzate me, ma non profanate la casa di Dio. Se vorrete entrare in chiesa, dovrete passare sopra il mio cadavere". Era il 1980.

LA LETTERA PROFETICA
«Ho il presentimento - scriveva padre Cosma qualche giorno prima di morire - che da un momento all’altro persone fanatiche mi possano togliere la vita. Il Signore, nel momento opportuno, mi conceda la forza per difendere i diritti di Dio e della Chiesa. Morire martire sarebbe una grazia che non merito. Lavare con il sangue versato per la causa di Cristo tutti i miei peccati, difetti e debolezze della vita passata sarebbe un dono gratuito del Signore. Già da questo momento, perdono e domando al Signore la conversione degli autori della mia morte».



LA PROFEZIA
La tragica profezia non tardò ad avverarsi. Il 14 giugno del 1980, alle ore 19, nel giorno della festa del Cuore Immacolato di Maria, una raffica di mitra stroncò la luminosa vita di Padre Cosma mentre, inginocchiato in un banco della sua chiesa, pregava ai piedi della statua della Madonna. Padre Cosma, martire della fede e testimone della fraternità, presentiva vicina la sua fine. Otto giorni prima aveva scritto il suo testamento spirituale, ritrovato poi tra le sue carte.

"E' STATO UN SANTO"
«E' stato un santo, non solo per come è morto, ma anche per il suo sacerdozio», ha dichiarato in questi giorni l’arcivescovo di San Salvador e presidente della Conferenza episcopale salvadoregna, mons. José Luis Escobar Alas, esprimendo gioia per la notizia del riconoscimento del martirio del sacerdote francescano, come riporta Treviso Today.

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