fede

Un francescano fa rivivere la chiesa che sorge dove Gesù ha resuscitato un ragazzo

Gelsomino Del Guercio
Pubblicato il 07-12-2019

Nuovi orari di apertura, un piccolo convento e la possibilità di celebrare messe nella chiesa di Nain, in Galilea: lo annuncia frate Salem Younes, frate francescano, nominato da poco più di due mesi responsabile della chiesa dove – secondo il Vangelo di Luca – Gesù risuscitò un figlio di madre vedova.

Il piccolo villaggio di Nain si trova sul pendio settentrionale del Giabal Dahi in Galilea ed ha circa duemila abitanti di religione musulmana.



LA STORIA DELLA CHIESA

Dopo gli ultimi restauri risalenti a circa dieci anni fa – secondo quanto riferisce il sito della Custodia di Terra Santa – la chiesa era stata chiusa, per venire aperta solo occasionalmente. Il Capitolo Custodiale di quest’anno, invece ha deciso di nominare un responsabile perché potesse lavorare alla riapertura della chiesa. Così, da Emmaus Al-Qubeybeh, un frate della Custodia, Fr. Salem, si è trasferito nella fraternità del Monte Tabor (da cui dipende Nain).

GUIDE LOCALI

La speranza per il futuro è che la chiesa possa rimanere aperta tutti i giorni, come gli altri santuari della Terra Santa. Fr. Salem ha già iniziato a spargere la voce tra le guide locali e si è proposto come riferimento per tutti coloro che desiderano visitare il luogo. Nel frattempo, al progetto del piccolo convento della chiesa stanno lavorando due cristiani di Nazaret e di Tarshiha.

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LA SPERANZA DELLA RESURREZIONE

«Una volta ho parlato con l’imam della moschea qui davanti e con i vicini e mi hanno raccontato il motivo per cui c’`e questo cimitero musulmano – spiega Fr. Salem - Anche loro confessano che qui c’è stato un miracolo di Gesù e per questo hanno seppellito qui i loro figli, nella speranza della resurrezione. Quando me lo hanno raccontato, sono rimasto molto colpito».

La chiesa è già aperta alle visite. Non ci sono per ora né sacrestia, né paramenti, ma si può celebrare la messa se si porta il necessario.






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