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Arte, Giovedì Santo: le Croci eucaristiche che vide Francesco

Elvio Lunghi Elvio Lunghi
Pubblicato il 12-04-2017

La riflessione di Elvio Lunghi

Nel suo ultimo Testamento il primo pensiero di Francesco è rivolto ai lebbrosi, in ricordo dell'amarezza che la loro vista gli procurava un tempo. Subito dopo è ricordato l'affetto che provava per le chiese, che con le loro Croci salvavano il mondo. Infine sono nominati i sacerdoti, per quanto peccatori e poverelli, perché è grazie a loro che Francesco ha potuto vedere corporalmente il corpo e il sangue di Cristo. Sono i tre momenti della conversione di Francesco: il suo incontro con i lebbrosi presso la chiesa di Santa Maria Maddalena, il suo incontro con la Croce nella chiesa di San Damiano, il suo incontro con il Cristo sotto la specie eucaristica. Dopo vengono i primi compagni. Dopo una scelta di vita cristiana. Prima vengono le scelte degli altri: i lebbrosi negati, le croci nelle chiese, il potere dei sacerdoti. Non sono di Francesco. Vengono prima.


Se guardiamo all'immagine del Crocifisso che Francesco trovò nella chiesa di San Damiano, è una immagine che racconta la passione di Cristo secondo la versione del Vangelo di Giovanni. Non è il Cristo deriso, che grida: di Matteo. Non il Cristo che si sente abbandonato: di Marco. Il Cristo che perdona, che si affida al padre: di Luca. È invece il re dei Giudei, come fece scrivere Pilato in una tabella sopra la Croce. Il Cristo che saluta la madre ai piedi della Croce e l'affida a Giovanni. Il Cristo che regna sul trono della Croce. Un Cristo trionfante che fonda la Chiesa sul trono della Croce. Il Crocifisso di San Damiano è un Cristo trionfante che segue l'iconografia dominante a Roma e nelle regioni vicine fino a tutto il secolo XII, dove compaiono a destra del Cristo Maria insieme a Giovanni, e a sinistra Maria di Giacomo, Maria Maddalena e il centurione.



Vivente Francesco, nel 1215 Innocenzo III riunì a Roma un concilio che impose regole nuove. Affermò la transustanzialità sotto la specie del pane e del vino, impose di conservare decorosamente l'Eucarestia, rese obbligatorio il precetto pasquale. Queste regole trovarono una immediata conseguenza nella rappresentazione della passione di Cristo. Lo si vede nel Crocifisso che è esposto al centro dell'abside nella chiesa inferiore di San Francesco, ma che era un tempo in una povera chiesa della montagna di Assisi. Il Cristo vi è ritratto vivo, come nella precedente iconografia Triumphans, ma è cambiata la disposizione dei personaggi che compaiono nei due tabelloni centrali. Maria e Giovanni sono a sinistra del Cristo. Il posto principale, ai piedi del Cristo sulla destra, è occupata da Maria Maddalena che raccoglie entro una ampolla il sangue della ferita del costato, accanto a un'altra Maria. Questi due personaggi stanno a significare l'Eucarestia.



Così va intesa l'immagine del Cristo che Francesco ha in mente nel suo ultimo Testamento. Il Cristo che diventa Eucarestia nel pane e nel vino consacrati dai sacerdoti sull'altare.

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