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Il 13 giugno drappi su balconi e finestre: Padova omaggia così Sant'Antonio

Gelsomino Del Guercio
Pubblicato il 06-06-2020

I frati voleranno sulla città con le reliquie del santo, una esposizione di drappi antoniani colorerà tutta la città

Manca una settimana ad una festa di Sant'Antonio da Padova senza precedenti. Il 13 maggio i devoti del santo taumaturgo francescano, non potranno partecipare alle solenni celebrazioni di Padova, nel rispetto delle norme contro la diffusione del Covid. Ci saranno solo "assembramenti" virtuali sul portale dedicato (www.13giugno.org) e i social network, che seguiranno la diretta dal santuario di Padova.

Non ci saranno processione e benedizione del pane, ma un elicottero sorvolerà sul capoluogo veneto, con alcune reliquie del santo trasportate dai frati conventuali, ed avverrà così la benedizione: dal cielo!

LA PROPOSTA DELL'ARCICONFRATERNITA

Eppure la città ha trovato una simbolica "soluzione" a questa assenza "fisica" del santo in questo anomalo 13 giugno 2020. E' scesa in campo l’Arciconfraternita di Sant’Antonio. “Ad oggi - si legge in una nota - non ci sembra possibile attuare la consueta benedizione e distribuzione del pane in onore di Sant’Antonio, segno devozionale tanto caro ai devoti del Santo in Italia e nel mondo».

SEGNO DI CONDIVISIONE

Certamente il 13 giugno prosegue la nota, «non si svolgerà la processione cittadina con la reliquia del mento di Sant’Antonio. Quest’anno ci sembra ancora più utile la nostra proposta dei drappi antoniani, che potranno essere appesi ai balconi, alle finestre e alle terrazze come segno di condivisione della festa magari proprio in quei momenti nei quali una venerabile reliquia del Santo sorvolerà in elicottero la nostra città».

LA "SCOLETTA DEL SANTO"

L’Arciconfraternita vuole anche accrescere il numero dei propri iscritti e per questo apre le porte di quella che è storicamente la propria casa, ovvero la Scoletta del Santo, con alcune visite ad ingresso gratuito, nella quale i visitatori (in numero non superiore a 15) saranno accolti ed accompagnati dal priore Leonardo Di Ascenzo per conoscere sette secoli di vita sodale attraverso gli affreschi di Tiziano Vecellio e Girolamo Tessari, di Bartolomeo Montagna e Gianantonio Corona e altri ancora.

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