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Smart working, le differenze in Europa. E cos’è il south working?

Maria Serena Natale - Corriere TV Pixabay
Pubblicato il 04-09-2020

Prima del Covid in Italia lavorava da casa solo il 5% dei dipendenti. E ora il south working.

La pandemia lo ha reso indispensabile, anche dopo il Covid non uscirà dalle nostre vite. Il lavoro agile per i Paesi mediterranei è stato una scoperta, più a Nord era una pratica già diffusa. Lavoro subordinato strutturato per obiettivi, senza vincoli orari o spaziali: può essere un’opportunità, ma richiede concertazione e aggiornamenti normativi. Prima dell’emergenza in Italia lavorava da casa in modo stabile o occasionale solo il 5% dei dipendenti, in Svezia e Paesi Bassi il 37%. E ora da noi prende forma una declinazione specifica: il south working. Sapete cos’è?


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